Si cucina e si mangia sempre più in fretta: gli italiani dedicano mediamente 37 minuti al giorno per cucinare in casa e si siedono a tavola per circa mezz’ora, mentre i ristoranti sono considerati un importante strumento di salvaguardia dell’identità culturale e alimentare per l’83,5% degli intervistati. Sono solo alcuni dei dati che emergono dall’indagine di Fipe sul rapporto a trecentosessanta gradi tra italiani e cibo. Un ampio excursus, presentato durante l’assemblea nazionale, su come il mangiare (e il mangiare bene) giochino un ruolo fondamentale nelle relazioni individuali e collettive, familiari, con il territorio, come siano driver di benessere e salute, condensato di valori e comportamenti responsabili.
Il cibo e il tempo: italiani, popolo di cuochi virtuali…sempre di fretta
In Italia si parla tanto di cibo ma si cucina sempre meno per mancanza di tempo e si tende a mangiare sempre più in fretta. Per questo motivo i ristoranti hanno un ruolo fondamentale nella salvaguardia della cucina e della convivialità.
Gli italiani tendono a mangiare “alla giornata”, infatti 3 su 4 preparano i pasti giorno per giorno. A pranzo si cucina sempre meno, solo 1 italiano su 3 si dedica a questa attività tutti i giorni, mentre per la cena si sale ad una percentuale del 53%.
Gli italiani hanno poco tempo non solo per cucinare ma anche per mangiare: in media meno di mezz’ora al giorno viene dedicata al consumo dei pasti. Mangiare fuoricasa diventa quindi un’occasione anche per riscoprire il valore del tempo: il ristorante viene vissuto principalmente come luogo dove rilassarsi (per il 38,6%), e il 62,5% di chi pranza o cena fuoricasa si gode il pasto più di quanto non riesca a farlo tra le mura domestiche.
I minuti sono contati anche per le provviste settimanali: il 48,6% di coloro che fanno la spesa, da soli o in compagnia, dedica agli acquisti da una a due ore alla settimana. Il 50,1% preferisce effettuare spese di piccola entità, acquistando pochi prodotti alla volta, giorno per giorno.
Cibo, “motore” di relazioni
Gli italiani tendono a mettersi a tavola sempre negli stessi orari, e il momento del pranzo e della cena vengono vissuti in prevalenza come momento di relax dal 44,6% degli intervistati che per la quasi totalità vive il pasto come occasione per riunire la famiglia.
Il legame con le tradizioni culinarie per gli italiani è sempre forte: il 75% tramanda di generazione in generazione i piatti tipici di famiglia e per il 98% si tratta di ricette che “scaldano il cuore” evocando ricordi ed emozioni.
Il 46,1% dichiara di “porre maggiore attenzione alle ricette che prepara” o agli ingredienti che utilizza quando cucina per i propri figli.
Il legame tra cibo e salute
Al di là della bontà, della provenienza o della notorietà di un marchio, la prima caratteristica che gli italiani cercano in un alimento è che sia salutare. La quasi totalità degli intervistati è d’accordo con l’idea che la salute e il benessere dipendano anche e soprattutto dal cibo. Il dato è confermato dal fatto che su coloro che hanno dichiarato di occuparsi personalmente della spesa il 46,1% sarebbe disposto a pagare un prezzo del dieci per cento superiore alla media per acquistare un prodotto sicuro e di buona qualità.
Ben il 71,8% degli italiani durante la scelta del piatto da consumare si informa sulla qualità e la provenienza dei prodotti utilizzati. Parlando nello specifico del fuoricasa, per il 76% degli intervistati i ristoranti rispettano la propensione a consumare alimenti salutari, di qualità e tenendo conto delle diverse esigenze nutrizionali.
Anche la sostenibilità gioca la sua parte
Sono meno della metà (il 41,6%) le persone che acquistano o consumano alimenti per motivazioni etiche o sociali, in ogni caso la tipologia di prodotti biologici, a chilometro zero e rispettosi dell’ambiente è al primo posto (53,9%) nelle scelte di acquisto. Solo al terzo posto si pone la scelta di alimenti “made in Italy”, ritenuta prioritaria dal 42,4% degli intervistati. Non manca tuttavia chi sceglie in base al prezzo: il 45,6% ha dichiarato di avere scelto un prodotto alimentare piuttosto di un altro sulla base di questo criterio.
L’attenzione degli italiani agli aspetti di sostenibilità viene confermata anche dalla propensione a limitare lo spreco alimentare attraverso la conservazione e il recupero degli alimenti. La quasi totalità degli intervistati mostra infatti l’abitudine di “congelare i prodotti”, l’82,8% riutilizza il cibo cucinato nei giorni precedenti per i pasti dei giorni successivi. Solo il 18,8% chiede di portare a casa il cibo e le bevande ordinati e non consumati.
Il cibo e la cultura
Venendo al legame di tipo “culturale” che gli italiani hanno nei confronti del cibo la tradizione batte l’innovazione uno a zero: il 64,4% del campione si definisce “conservatore” nella propria relazione con il cibo, mentre solo il 35,6% è orientato alla sperimentazione. In ogni caso per il 95% degli italiani il cibo è uno dei veicoli che fanno emergere e aiutano a tramandare le tradizioni di un popolo. Ad esempio il pranzo della domenica ha un valore simbolico nell’immaginario collettivo, e il ristorante è un importante strumento di salvaguardia dell’identità culturale e alimentare del nostro popolo per l’83,5% degli intervistati.
Entrando nello specifico dei dati, il 56,1% di coloro che hanno viaggiato all’estero ha preferito provare la cucina locale pur sentendo la mancanza di alcuni piatti tipici italiani, in prevalenza la pasta e la pizza. Il 63,3% degli intervistati ha provato un ristorante etnico, mentre solo il 26,3% ha provato anche la cosiddetta “cucina innovativa”. Ben il 66,4% si riunisce durante i giorni festivi con parenti e amici per pranzare o cenare, magari per rievocare piacevoli momenti o vivere emozioni.
La mostra “Ciak, si gusta!”
In occasione dell’Assemblea è stata inaugurata la mostra “Ciak, si gusta!”. Una rassegna unica nel suo genere che celebra alcune delle eccellenze enogastronomiche italiane riconosciute in tutto il mondo: la pasta, la pizza, il gelato, l’espresso e il vino. Lo fa mostrando 32 preziose quanto emozionanti immagini in bianco e nero di Reporters Associati & Archivi/Alessandro Canestrelli, il più grande archivio fotografico italiano, tra i maggiori d’Europa, con oltre 100 milioni di immagini che hanno fatto un’epoca, dedicato al cinema e allo spettacolo.
L’esposizione, in programma presso la sede Fipe (piazza G.G. Belli, 2 – Roma), è visitabile fino al 15 dicembre su prenotazione.