Cari Amici, ieri al Castello del Buonconsiglio di Trento si è svolta la cerimonia di intronizzazione di 13 nuovi confratelli della Confraternita della vite e del vino del Trentino, la più antica associazione bacchica d’Italia. Tra questi c’ero anche io ed è per me un reale e grandissimo onore. Vorrei ringraziare tutto il Capitolo e in particolar modo Angelo Rossi ed Enzo Merz, il Gran Maestro
Scrivono i giornali:
Le musiche del quintetto di fiati «Bonporti Brass Quintet» hanno allietato ieri, nel salone dei cinquecento del Castello del Buonconsiglio, il simposio d’inverno della Confra- ternita della Vite e del Vino di Trento.
Nel corso della cerimonia so no stati intronizzati 13 nuovi confratelli, tra cui due sono donne: Aurora Endrici e Francesca Negri. Gli altri sono: Alessandro Banal, Luigi Benigni, Stephan Filippi (Cantina di Blzxano), Bruno Grigolli (enologo), Roberto Locatelli (Plus Communication), Alessandro Passerini, Andreas Plangger (Urologo e accademico della cucina italiana). La Confraternita conferisce le insegne del rango a delle personalità del trentino. Hanno ricevuto le insegne di confratello onorario: Francesco Salamini, presidente della Fondazione Mach di San Michela all’Adige; Giovanni Kezich, direttore del Museo degli Usi e Costumi della gente Trentina di San Michele all’ Adige; Enrico Franco, direttore del Corriere del Trentino; Alberto Faustini, direttore responsabile del «Trentino». La cerimonia l’ha presieduta il Gran Maestro Enzo Merz, che ad ogni intronizzato ha battuto il tralcio della vite sulle spalle pronunciando la frase: «vinum bonum leatificat cor hominum dignus esto» e ha messo il collare. Il confratello ha quindi brindato nel calice argentato. Al termine Merz ha pronunciato un di- scorso nel quale non ha mancato di esprimere il pensiero della Confraternita, associa- zione che promuove la cultura del vino, sulla situazione del comparti vitivinicolo del- la nostra porvicnia. Ospite d’onore della cerimonia è stato il presidente delle Confraternite agro alimentari d’Europa, Carlos Martin Cosme. Cosme è il Gran Maestro della Confraternita del Vino tinto del la Riocha. (da L’Adige del 18.12.2010, di Ugo Merlo)
Ciao: a psoposito della cena di ieri ecco di seguito gli spumanti pas dosé
Balter
Bisesti (aldeno)
Grigoletti
Novecento (Flessati) (non so se esiste ancora) su Internet non si trova niente
Pojer e Sandri (forse)
Salengo Brut
Zeni Giorgio Brut
Li ho tratti a mano dal libro “Spumante trentino – Storie di Uomini, cantine e talento di Andrea Andreotti, che è in realtà un testo non recente del 1999. Qualche vino non lo trovo più, altri avranno cambiato forse qualcosa.
Buone bevute, ciao dal primo Oratore.
http://osservatoriodelvino.splinder.com/
Ciao Carissimo, perdonami ma nessuno di questi che tu elenchi sono Pas Dosè (lo vedi anche dal fatto che se c’è scritto Brut non può essere Pas Dosè). C’è Letrari, e poi ci sono degli Extra Brut, quelli che si avvicinano di più al Pas Dose, come il Revì o il Blauwal. Ma aspetto con ansia che anche il Trentino si dedichi anche a questa splendida declinazione delle bollicine.
Li ho trascritti dal libro indicato, io non li ho affatto assaggiati tutti.
Bye, Primo Oratore.
Il Gran Maestro Enzo Merz precisa che, a differenza di quanto scritto dall’articolo de L’Adige, il calice da cui abbiamo bevuto noi nuovi confratelli e consorelle era d’oro e d’argento, non argentato!