Il posto è sicuramente tra i più magici d’Italia (e mi verrebbe da dire anche del mondo), incastonato sulle rive della costa bresciana del lago di Garda caratterizzata da una vegetazione tropicale e antica, ma soprattutto dall’inconfondibile architettura delle limonaie, scheletri appesi alle colline e ancora carichi di magnifici alberi da frutto.
Villa Feltrinelli si trova a poche centinaia di metri a nord di Gargnano e rappresenta l’edificio gargnanese con maggiore celebrità storica. Situata in posizione superba sulla sponda occidentale del Lago di Garda, la si può considerare la residenza di campagna della Famiglia Feltrinelli, la quale una volta trasferita a Milano ne fecero il rifugio dalla calura estiva meneghina. Progettata in stile neo-gotico, i Feltrinelli ne seguirono personalmente la cura degli interni commissionando a vari artigiani dell’epoca intricate boiserie, soffittature in legno intagliato, vetrate policrome e soffitti affrescati.
La residenza storica di campagna è stata ora trasformata in un lussuoso albergo , aperto da aprile a ottobre, con 80dipendenti a servizio continuo.
Nel 1997, dopo anni di declino, un grande hotelier di nome Bob Burns (fondatore della catena alberghiera “Regent International Hotels”) diede infatti la nuova vita alla struttura, affidando lo studio di architettura di interni a “Babey Moulton Jue and Booth” di San Francisco, i quali hanno ricreato l’atmosfera di una residenza di nobili famiglie.
La villa è connessa a un vasto parco caratterizzato da alberi rari, esotici a anche vecchi; da edifici rustici che un tempo furono le abitazioni dei contadini che lavoravano per i Feltrinelli. Con la ridestinazione alberghiera sono diventati vere e proprie villette a disposizione di clienti alla ricerca di qualcosa di più esclusivo delle suites ubicate nel corpo centrale. La villa era anche provvista di un grande limonaia tutt’ora visibile.
Quanto resta della vecchia limonaia ora è un curato giardino a disposizione degli ospiti che scelgono di alloggiare nei rustici sparsi per il parco.
In questo luogo così speciale ha la fortuna di lavorare Stefano Baiocco, al quale la Michelin 2014 ha conferito la seconda Stella. Si cena su una terrazza coperta in riva al lago (alcuni tavoli sono posizionati anche in spiaggia) e già questo crea le suggestioni giuste per accompagnare la cucina di Baiocco, che definirei — rubando le parole a un caro amico mille volte più esperto di me — moderna un po’ estrema. Il fascino di alcuni piatti è assoluto, di altri tutto soggettivo.
Un esperienza da fare almeno una volta nella vita (calcolate 250 euro a testa, senza esagerare col vino).
Qui di seguito i nostri due menu e le foto d’ambiente e di alcuni piatti.