Il risultato merita di essere citato come case history straordinaria dal guru del marketing mondiale, Philip Kotler.
I dati, del resto, parlano chiaro. Franciacorta chiude la sua esperienza in Expo Milano 2015 con 1,5 milioni di euro di fatturato nel suo spazio espositivo wine-bar, 21.000 bottiglie stappate e 145.000 visitatori.
L’investimento richiesto per lo spazio e per essere l’official sparkling wine di Expo è stato di 1,3 milioni di euro. Se a questo aggiungiamo i costi della gestione di Lanzani del wine bar e il costo vivo delle bottiglie credo di non sbagliare dicendo che l’operazione va in pareggio.
In altre parole, l’azione di visibilità mondiale di Expo, al Franciacorta è costata zero. O se preferite, se volete conteggiare il mancato incasso delle 21.000 bottiglie da parte delle 113 cantine guidate da Maurizio Zanella (qui sopra nella foto con Alesaandro Lanzani), la cifra è comunque sorprendente: ogni azienda ha fornito circa 200 bottiglie, a un prezzo di vendita medio diciamo di 20 euro, significa che l’Expo a ogni associato è costato 4.000 euro o poco più.
Un successo da manuali di marketing. Senza se e senza ma.
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INFO
Il Consorzio Franciacorta è l’organismo che garantisce e controlla il rispetto della disciplina di produzione del Franciacorta, primo vino italiano prodotto esclusivamente con il metodo della rifermentazione in bottiglia ad avere ottenuto nel 1995 la Denominazione di Origine Controllata e Garantita. Il lavoro del Consorzio si articola in diverse attività: dalla tutela del marchio e del territorio, alla valorizzazione del prodotto attraverso un continuo lavoro sul disciplinare e sul regolamento di produzione; dall’informazione al consumatore fino alla promozione del Franciacorta quale espressione di un territorio, di un vino e di un metodo di produzione. Fondato il 5 marzo del 1990 ha sede a Erbusco, nel cuore della Franciacorta. Il Consorzio è presieduto da Maurizio Zanella e conta 113 cantine.