Fiori e Food con 10 festival in giro per l’Europa

Dieci festival dei fiori tra i più emozionanti d’Europa sono un buon pretesto per andare a caccia di prelibatezze local che magari ancora non avete mai assaggiato. Partendo dai suggerimenti firmati Wimdula più grande piattaforma europea per la ricerca di appartamenti privati in città – che in vista dei 10 Festival dei fiori più emozionanti d’Europa suggerisce mete e soluzioni di soggiorno davvero interessanti, la vostra GG vi propone cosa assaggiare se deciderete di partire alla volta di uno di questi festival dei fiori.

Madeira: un giardino in mezzo all’Atlantico

Madeira celebra la primavera con due giorni di festival: il 18 e 19 aprile l’isola sarà teatro di concerti di musica classica e tradizionale, spettacoli di cabaret e danze, sontuose decorazioni floreali, sfilate di carri mozzafiato e una splendida mostra floreale presso il centro ‘”Ateneu Comerial”. Momento tutto dedicato ai più piccoli sarà invece la costruzione del “Muro della Speranza”, interamente realizzato con fiori dell’isola.

Madeira  ha una grande varietà di prodotti freschi di ottima qualità che garantiscono una tradizione culinaria particolarmente gustosa,  come pesce (tonno, pesce spada, seppie, calamari, merluzzo e crostacei) preparato arrosto o in zuppa, frutta e verdura. Non manca la carne alla griglia o in umido da accompagnare alla famosa salsa Madeira e, dulcis in fundo, la torta Madeira. Quanto al vino, non solo Madeira, l’isola offre ottimi vini bianchi e rosati. 

Salisburgo: vacanze in natural style

A pochi chilometri da Salisburgo sorge la pittoresca cittadina di Seeham, incastonata sulle rive occidentali del lago Obertrumer; qui il 19 aprile si celebra il Seehamer Fest interamente dedicato alle api, che svolgono un ruolo fondamentale nel mantenere vivo il paesaggio tipico del luogo. Il cuore pulsante di questo piccolo festival sarà proprio il mercato degli agricoltori, dove si potranno gustare prelibatezze di ogni genere tipiche della regione.

Tra i piatti più importanti della cucina di Salisburgo ci sono certamente le zuppe servite solitamente ad inizio pasto. La “Rindsuppe” è una zuppa a base di carote, prezzemolo, cipolle, manzo e sedano; la “Eachtilingsuppe è una zuppa di patate. Latte e uova; la “Klachelsuppe” è invece a base di carne di maiale. I piatti forti sono solitamente a base di carne; il salisburghese è una regione ricca sia di selvaggina come: (cinghiali, cervi, camosci), sia di bestiame allevato, soprattutto ovini. L’agnello del Tennengau è particolarmente apprezzato, da queste parti, e sempre nella zona si produce un gustoso formaggio. C’è da dire che in questa regione ci sono anche numerosi fiumi, per cui è possibile trovare anche piatti a base di pesce, ma le specialità più diffuse sono le polpette di carne (“Fleischkknödel”) e lo stufato alla birra (“Bierfleisch”); ma non bisogna dimenticare le classiche salsicce bollite con la mostarda e le cotolette (“Schnitzel”), famose in tutta l’Austria.

Amsterdam: tulipano mon amour

C’è forse qualcuno che almeno una volta nella vita non abbia associato l’Olanda alla parola “tulipano”? Difficile pensare il contrario. Del resto gli olandesi, che per i tulipani hanno una smodata passione, a questo fiore così delicato dedicano un Festival dal 24 al 26 aprile, inclusa una enorme Flower Parade lungo lo storico canale che va da Noordwijk ad Haarlem. L’ultimo giorno di questo coloratissimo evento è previsto l’arrivo di barche e carri decorati nella piazza del mercato di Haarlem per uno spettacolo finale a dir poco sensazionale.

La cucina olandese non possiede molti piatti tipici, è famosa per zuppe (esistono addirittura alcune catene ‘take away’) e largo uso di patate, per il pesce fresco e soprattutto le aringhe (‘haring’, marinate o affumicate vendute in pescherie e bancarelle da gustare sul posto). Tuttavia essa presenta alcune particolarità da provare, come ad esempio le omelette (chiamate ‘pannekoeken’) dolci e salate con farcitura a piacimento; le croquette, specie di crocchette con ripieno di carne o formaggio e verdure. Famosissimo il formaggio: esistono circa 70 qualità diverse, anche aromatizzate, che vanno dal jong (giovane) all’alter (stagionato); Gouda e Edamer sono sicuramente i nomi più famosi. E tra i souvenir non può mancare il tipico accessorio per affettarlo.
Tra i dolci da segnalare le gustose torte di mela (‘appeltart’) spesso servite con panna montata fresca; le ‘siropwaffels’ (sorta di cialde farcite con sciroppo di zucchero, vendute confezionate ma anche fresche); le ‘hagels’ (scaglie di cioccolato da spalmare sul pane insieme al burro); i poffertijes (specie di piccole pannekoeken da mangiare caldi con burro e zucchero a velo); e tra le caramelle la liquirizia (‘drop’).

Amsterdam è un connubio di culture e quindi il piatto forte è rappresentato sicuramente dalla cucina “non olandese”: cinese, giapponese, indiana, thai, portoghese, greca, turca, tibetana e chi più ne ha più ne metta…. Un’occasione per allargare i propri orizzonti culinari.

Una birra in compagnia nei mille pub e café (con terrazza all’aperto nelle belle giornate) disseminati per la città, un vero e proprio rito: Heineken, Amstel e Grolsche le marche più famose. Un’altra bevanda alcolica tipica servita nei café è il “janever”, acquavite di ginepro disponibile in vari tipi anche aromatizzati.

Copenhagen: un piccolo pezzo di Giappone in Europa!

E’ ben noto che tradizionalmente il Cherry Blossom Festival Sakura si tenga in Giappone ma … nel 2006 un ricco uomo d’affari in viaggio per l’Europa decise di far piantare 200 alberi di ciliegio proprio a Copenaghen. Gli alberi ormai sono cresciuti e sebbene il Giappone disti dalla capitale danese ben 8.665 km, ecco che in una sorta di fiaba moderna il 25 e 26 aprile si potrà assistere ad una celebrazione in pieno stile giapponese, in un pirotecnico incontro di cibi, profumi e sapori all’ombra dei ciliegi in fiore.

A Copenaghen i pasti principali sono due: colazione e cena. Il pranzo, invece, viene consumato in maniera veloce e, spesso, fuori casa.  La colazione può avere sia una base salata sia dolce, ma scordatevi il caffè col latte, che non fa parte della tradizione e vengono serviti solo in alcuni hotel e ostelli. A Copenaghen, per colazione potrete gustare del pane con la marmellata e yogurt per quanto riguarda la parte dolce, mentre per il salato sono frequenti, se il tempo lo consente, le aringhe marinate con pane di vari tipi oppure, come la tradizione nordica vuole, uova e salumi. Uno snack molto diffuso è il cosiddetto smørrebrød, ovvero una tartina di pane di segale (o integrale o bianco) con del paté o con della salsa servita con salumi, formaggi, verdure, caviale. Secondo la tradizione, lo smørrebrød andrebbe servito col pesce più tipico del luogo. Se siete amanti delle zuppe, Copenaghen vi soddisferà per la grande varietà: zuppe di anguille (Alesuppe), zuppe con cavolo verde (Gronkalsupper), zuppa di fave con pancetta, salsiccia e verdure (Gule ærter), zuppa di cerfoglio con uova in camicia (Kørvelsuppe), zuppa con interiora d’oca con mele, prugne e gnocchi (Kresesuppe), zuppa dolce di pane e birra (Kresesuppe) e, infine, la deliziosa, nonché sostanziosa zuppa di lenticchie gialle o piselli e maiale ( Gule Ærter med flaesk). Il pesce, ovviamente, è sempre il protagonista preferito delle tavole danesi: salmone, trote e merluzzo sono quasi onnipresenti, serviti in umido, con il prezzemolo o arrostiti. Il pesce danese per eccellenza è l’aringa, consumata soprattutto marinata in agrodolce. Un piatto molto particolare è il Fiskefars, una pastella di pesce macinato, burro, farina e panna, di solito servito accompagnato con delle patate bollite. Se il pesce non è di vostro gradimento, non temete, ottimi anche i piatti a base di carne: salsicce speziate (Medisterpølser) , oppure la prelibata anatra arrosto ripiena di mele e prugne secche (Stegt and). E i dolci? Potrete gustare il dolce  con panna e mele (Æblekage) , ciambelle spolverate di zucchero ( Æbleskiver), frittelle ripiene di marmellata (Pandekage) oppure il buonissimo dolce a forma di anello, ripieno di frutta cotta (Fløderand). Per finire, a Copenaghen potrete accompagnare i vostri pasti con le classiche birre nazionali, Tuborg e Carlsberg.

Spalato: qual è il fiore…più bello del reame?

Ogni anno Spalato, la seconda città più grande della Croazia, si trasforma in un enorme campo fiorito. Dal 25 al 27 aprile tutti i fioristi della regione danno sfoggio delle loro arti e dei meravigliosi fiori che coltivano. Si tratta di una vera e propria competizione che fa della città un arcobaleno di colori e che si conclude con la premiazione del fiore più bello di tutto il Paese.

La gastronomia della Riviera di Split (Spalato) rientra nell’ambito più ampio della cucina mediterranea, il che vuol dire in primo luogo una gran varietà di piatti di pesce pregiato, prosciutto, formaggio e specialità a base di carne che, grazie ai pascoli ricchi di minerali, ha un sapore particolare. Oltre ai piatti tipici,  bisogna certamente menzionare le trattorie popolaresche del quartiere Split di Varoš, in pieno centro, che offrono originali pietanze locali. Da non perdere la Pastizzada dalmata – carne di vitellone farcita con pancetta, aglio e chiodi di garofano, frollata e poi cucinata nel vino– e lo Soparnik, specialità tradizionale dell’entroterra almissano a base di pasta, bietola e aglio.

Amburgo: fuochi d’artificio e musiche suggellano il Festival dei Fiori

Gli abitanti di Jork, un piccolo paese alle porte di Amburgo, celebrano quest’anno la loro festa dei fiori in costumi folcloristici il 2 e il 3 maggio, portando avanti una tradizione che si rinnova dal 1981; il momento clou è il coronamento con una enorme ghirlanda di fiori della regina che viene condotta lungo le strade seduta su un carro mentre accanto a lei il re indossa abiti particolari simbolo della fertilità portata dalla Primavera. A chiudere il festival fuochi d’artificio e un grandioso concerto musicale.

Cosa si mangia? Il pesce come le aringhe e gli sgombri affumicati, l’ente vieralndes art (oca grassa farcita di patate), il grunkohl hamburger art (cavolo verde con salsicce e guance di maiale) e il labskaus, carne e pesce salati con purè di patate. Amburgo è inoltre la città più golosa di tutta la Germania con il suo fantastico Marzipan, dolcissimo e delizioso marzapane di Lubecca.

Girona: la magia dei fiori a due passi da Barcellona

Ogni anno la città catalana di Girona, adagiata sulle rive del fiume Onyar, saluta l’arrivo della Primavera con il Festival Temps de Flors che raggiunge l’apice nei giorni tra il 9 e il 17 maggio quando il palazzo comunale viene progressivamente rivestito con un imponente e coloratissimo decoro di fiori di tutte le specie. E voi, avete già fatto la valigia?

Dai prodotti freschi che si possono quotidianamente trovare tra i mercati ortofrutticoli e del pesce di Girona nascono, in un connubio di tradizione e avanguardia culinaria, le specialità più conosciute: dai funghi porcini all’olio d’oliva alle Botifarres, salsiccie al sangue tipiche accompagnate da fagioli bianchi, passando per il riso e il baccalà tipici del Mediterraneo, dalle tortillas tipicamente spagnole ai piatti a base di lumache, importati dalla Francia. Le fragole e le ciliegie accompagnano in estate il vino servito nella caratteristica caraffa a becco d’oca, il porrò. Una delle caratteristiche della cucina gironense è saper mescolare in padella gusti differenti: dolce e salato, pesce e carne, per crearne qualcosa di particolare e imprevisto. Girona: lo zoccolo duro della cultura catalana, che deve a mille influenze diverse la sua unicità. È proprio per aver saputo coniugare identità e cultura, favorendo non solo la gastronomia ma anche la nascita di movimenti artistici e teatrali, che la città è conosciuta anche con il nome di Petita Florencia, la piccola Firenze catalana.

Sicilia: una galleria stradale di bellezza floreale

La minuscola città di Noto – conosciuta in tutto il mondo come “Giardino di Pietra” oltre che per le sue bellezze in stile barocco – è stata dichiarata patrimonio mondiale dell’UNESCO nel 2001 e se questo non basta per suscitare interesse e curiosità verso questo incantevole luogo, ci si potrà allora lasciar tentare dal Festival dei fiori che dal 16 al 17 maggio incanta con immense costruzioni, mosaici, parate, opere d’arte e tappeti tutti rigorosamente realizzati solo e soltanto con fiori.

Impossibile elencare tutti i piatti tipici siciliani, dagli arancini alla pasta alla norma, dai cannoli alla cassata, non c’è che l’imbarazzo della scelta. Anche con il vino non si scherza, capofila il Nero d’Avola, il Nerello Mascalese, l’Etna Rosso e Bianco, il passito di Pantelleria… e chi più ne ha più ne metta…

Avignone: soggiorno al profumo di lavanda

Simbolo indiscusso della Francia del Sud, la lavanda ha un colore e un profumo senza eguali! Ogni anno il 15 agosto la piccola città di Sault celebra il raccolto di lavanda con una festa stravagante tra sfilate, musiche e un caratteristico mercato tenuto dagli agricoltori del posto. Pronti quindi a partire per vivere in prima persona la vita rurale francese e gustare tutti i sapori della regione? Una visita ad Avignone, città dalla superba tradizione enogastronomica, è l’occasione perfetta per conoscere le tantissime specialità provenzali: dal Farci Provençal (verdure ripiene alla provenzale) al  Daube Provenzale (spezzatino di manzo cotto nel Cote du Rhone, un vino rosso provenzale), senza dimenticare le tipiche bruschette (con zucchine e peperoni), il gratin (a base di pomodori), il polipo.
Più tipicamente avignonesi sono: la “Tian d’Aubergines” (tiella di melanzane infarinate e fritte in olio d’oliva) e laRatatouille (a base di verdura stufata servite con  la maionese all’aglio ed erbette). Tra i dolci si ricordano le “Papalines de Avignon”, golosissimi dolcetti a base di cioccolato, zucchero e liquore di origano (l’Origan du Comtat).
La città, sita nella celebre “Côtes du Rhône”, è circondata da grandi vigneti, sviluppatesi nel XIV secolo ed Avignone è famosa per la qualità dei suoi vini rossi. Tra questi, il più famoso è il Châteauneuf-du-Pape, prodotto con ben 13 tipi di uve.

Milano: fiori che durano

Se il tempo a disposizione è poco e si può optare solo per un viaggio fuori porta, questa è la soluzione ideale. Ogni cinque anni, infatti, il piccolo centro di Carzano, sull’isolotto di Monte Isola, organizza la Festa di Santa Croce in cui tutte le famiglie del luogo si riuniscono per realizzare insieme circa 200.000 fiori di carta in tutti i colori possibili. Le tecniche di piegatura sono complesse e trasmesse con grande orgoglio di generazione in generazione. Una volta conclusa la fase della piegatura, gli abitanti legano i fiori di carta a rami di pino per decorare il centro storico e quest’anno finalmente si potrà assistere alla festa tra il 14 e il 20 settembre.

Risotto, ossobuco, orecchia d’elefante… Abbinati a un Franciacorta o a uno Sfurzat, giusto per citare due bei vini della Lombardia. C’è molto altro, naturalmente, visto che Milano è l’ombelico del mondo dell’alta cucina italiana.

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