La Federazione dell’industria agroalimentare italiana sigla i documenti di intesa sulla comunicazione commerciale e il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari.
Un’alimentazione equilibrata e un’attività fisica regolare sin dalla giovane età sono le prime regole per prevenire malattie e tenersi in forma anche in età adulta.
Scordamaglia: “No a demonizzazione del singolo alimento, il modello della Dieta Mediterranea, che contiene tutti i nutrienti in un giusto equilibrio, è la risposta più efficace al diffondersi di stili di vita poco salutari”.
Diffondere una corretta cultura alimentare, contrastare la diffusione di problemi sociali complessi come l’obesità e malattie non trasmissibili, tutelare i bambini, promuovere scelte alimentari consapevoli e favorire l’adozione di modelli di consumo equilibrati e di stili di vita salutari.
Nell’ambito dell’appuntamento di Expo “Nutrire il Pianeta. Nutrirlo in Salute” Federalimentare, la federazione che rappresenta oltre 54mila aziende agroalimentari italiane, rinnova il suo impegno per la promozione tra i cittadini di uno stile di vita salutare siglando con il Ministero della Salute, insieme ad alcune sue Associazioni di categoria, i protocolli che riguardano le linee di indirizzo per la comunicazione commerciale relativa ai prodotti alimentari e quello sugli obiettivi condivisi per il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari.
“Con la firma dei protocolli con il Ministero della Salute – afferma il presidente di Federalimentare Luigi Scordamaglia – si rinnova un percorso virtuoso che l’industria alimentare italiana, sia ad opera di singole aziende che di strutture associative, promuove da anni su base volontaria con lo scopo di offrire ai consumatori di tutto il mondo cibi buoni, sani e sicuri senza compromessi. In questo senso la priorità per tutto il settore è quella di aiutare il consumatore a compiere scelte consapevoli e salutari, fornendogli un’informazione adeguata sui prodotti, le materie prime, le modalità di consumo e conservazione”.
Negli ultimi 10 anni l’industria alimentare italiana ha migliorato il profilo nutrizionale di oltre 4mila e 200 prodotti alimentari e riporzionato altri 3.600 prodotti riducendo la quantità unitaria e la densità energetica in linea con gli attuali modelli nutrizionali. Nel complesso, ammontano a quasi 1 miliardo di euro le risorse investite dall’industria alimentare per i suoi impegni volontari sul fronte dell’educazione alimentare, il miglioramento del profilo nutrizionale, autodisciplina e marketing e nella commercializzazione dei prodotti.
AUTODISCIPLINA NEL MARKETING E NELLA COMMERCIALIUZZAZIONE DEGLI ALIMENTI
Le linee di indirizzo per la Comunicazione Commerciale relativa ai prodotti alimentari sono finalizzate ad incoraggiare e diffondere comunicazioni commerciali e pratiche di vendita corrette, leali e responsabili che assicurano un elevato livello di protezione ai bambini, aderiscono ai principali principi di responsabilità, favoriscano scelte consapevoli da parte dei consumatori nell’ambito dell’ampia varietà di prodotti disponibili sul mercato, proteggano i minori dalla loro limitata capacità di valutare a pieno le informazioni.
Tale protocollo rappresenta il riconoscimento dell’attività di diffusione di comunicazione responsabili che Federalimentare e le sue Associazioni svolgono già da anni in forma volontaria.
MIGLIORAMENTO DELLE CARATTERISTICHE NUTRIZIONALI DEI PRODOTTI ALIMENTARI
Il documento fa il punto sui notevoli risultati raggiunti negli ultimi anni dall’industria alimentare italiana, indicando gli interventi di miglioramento delle caratteristiche nutrizionali fin’ora realizzati (circa 4.200 prodotti nuovi o riformulati e 3.600 ri-porzionati), mettendo in luce possibili opportunità per future azioni che favoriscano una reale innovazione sul mercato e garantiscano nuove soluzioni adatte a stili di vita e target differenziati, con particolare attenzione alla popolazione infantile (3-12 anni).
Il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali dei prodotti alimentari si realizza attraverso una modifica della loro composizione, entro quanto tecnologicamente possibile ed accettato dal consumatore, cercando di mantenere le caratteristiche organolettiche (sapore, consistenza e conservabilità del prodotto).
L’industria alimentare italiana riconosce che l’obesità e numerose altre malattie dismetaboliche diffuse, come per esempio il diabete, rappresentano problemi sociali complessi da cui dipende anche la sostenibilità dei sistemi sanitari dei vari Paesi. Ed è ben consapevole di avere un ruolo da giocare attraverso politiche nutrizionali e di comunicazione attraverso cui è possibile rimodellare le abitudini orientando i consumatori verso scelte più corrette e consapevoli degli alimenti. Con una azione continuativa e capillare di corretto stile di vita che pubblico e privato devono fare insieme. Queste rappresentano soluzioni serie ed a lungo temine al problema, non le allarmistiche periodiche forme di criminalizzazione di singoli nutrienti in cui anche gli organismi internazionali apparentemente più autorevoli incorrono.
“L’Italia – spiega Scordamaglia – rimane sinonimo di ‘mangiar bene’, ne è stata testimone anche questa splendida edizione di Expo: lo stile italiano, attraverso il binomio qualità ed equilibrio nutrizionale, resta uno dei migliori modelli alimentari oggi esistenti e può quindi essere una risposta molto efficace al diffondersi di stili di vita poco salutari. Non è possibile prescindere da un modello che tiene conto della qualità nutrizionale e del complesso degli alimenti assunti durante tutta la giornata”.
RICERCA E SVILUPPO: OGNI ANNO 2 MILIARDI DI EURO DI INVESTIMENTI
I miglioramenti di prodotto sono frutto di massicci investimenti, da parte dell’industria alimentare italiana, in ricerca, sviluppo e innovazione. Il settore investe ogni anno oltre 2 miliardi di euro in ricerca e sviluppo di prodotti e processi innovativi. Grazie a questi investimenti continui, l’industria immette sul mercato sempre nuovi prodotti che rispondono alle nuove esigenze dei consumatori, anche con caratteristiche funzionali coerenti con una sana e corretta alimentazione. L’industria alimentare italiana non appiattisce ne omologa, anzi esalta le tipicità rendendole patrimonio comune di centinaia di milioni di consumatori.
IL PROGETTO EUROPEO TeRiFiQ
Sul tema del miglioramento delle caratteristiche nutrizionali degli alimenti Federalimentare è attiva anche sul fronte dei Progetti di Ricerca finanziati dalla Commissione Europea. Tra questi il progetto europeo TeRiFiQ, presentato alla terrazza del Padiglione CIBUSèITALIA a conclusione di un lavoro di ricerca durato 4 anni. Obiettivo principale è, appunto, il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali di alcuni prodotti alimentari (formaggi, salsicce, salse pronte, pizzette e muffin) mantenendo inalterate flavour, texture, safety e quindi la consumer perception.
Durante i lavori della conferenza, i maggiori centri di ricerca europei (Inra, Wageningen, Nofima e IFR Norwich) hanno presentato i principali risultati scientifici ottenuti sui vari prodotti. Spazio poi ai centri tecnici e alle imprese alimentari che hanno lavorato alla dimostrazione su scala industriale dei cosidetti “prodotti riformulati”.