Domenica di settembre. Centro storico di Trento. C’è il sole e dopo una due giorni di gozzovigliamenti lavorativi decido di andare a farmi una passeggiata bruciagrassi. Approdo nel centro della città del Concilio e incontro qualche amico: quattro chiacchiere (altro che passeggiata) e quindi la decisione di continuare a raccontarcela seduti a bere due belle bolle di TrentoDoc. E’ mezzogiorno e mezzo, piazza Duomo brulica di partecipanti a una maratona e in più è il primo fine settimana dell’evento “Autunno trentino”, gastronomia e delizie nella vicina piazza Cesare Battisti. Ci sediamo al Caffè Città, dove riusciamo a trovare un’unico tavolo libero, belli soddisfatti a goderci il sole che scalda ma non fa sudare. Poco dopo arriva la cameriera che, invece di sorridere e chiederci cosa desideriamo, ci intima che «Tra due minuti chiudiamo, volete ordinare ugualmente?». I miei amici ed io ci guardiamo… Penso: «No, l’aperitivo a tempo proprio no! Ma no, dai, starà scherzando… Oppure è un nuovo trend: dopo lo speed date adesso c’è lo speed aperitif…». La cameriera ci guarda spazientita, capisco che non sta scherzando e nemmeno che si tratta di una nuova moda. «No no, ce ne andiamo», le rispondo. E approdiamo allo Scrigno del Duomo, pieno zeppo pure lui, con il simpatico cameriere ricciolone che ondeggia forse in preda ai troppi Altemasi serviti durante la mattina e si lancia in battutine gogliardiche. Almeno lui sorride. Ce ne restiamo lì fino alle tre del pomeriggio e la mia passeggiata bruciagrassi se ne va su per il camino, sostituita da due bei flute di bollicine, da un’ottima compagnia e da un po’ di malinconia. Sì, perchè l’ospitalità a Trento ha ancora molti passi da fare…
e poi parlano di crisi!!!!!!
manca molta proffessionalità e cortesia a Trento