ABITUDINI DI CONSUMO FUORI CASA
Ben il 61,4% degli intervistati ha cambiato abitudini di lavoro dopo l’emergenza sanitaria, con il 39,2% che, in una settimana tipo nel periodo attuale, svolge il proprio lavoro in parte in ufficio e in parte a casa, contro un 30% sempre operativo dalla sede di lavoro e il 30,8% sempre da casa.
In questo contesto, inevitabilmente anche le tendenze di consumo alimentare fuori casa sono variate.
Una buona parte degli utenti ha confermato di mangiare fuori casa Meno spesso rispetto a prima del lockdown, soprattutto nel caso del pranzo (66,43%) e della cena (68,36%). Mangiare fuori casa è percepito come Meno sicuro dal 72,4% dei clienti coinvolti e non è compensato dall’organizzazione di cene con ospiti in casa: il 64% ha dichiarato di invitare gli amici a cena Meno spesso di prima.
Significativo il dato sul pranzo fuori casa, che nel 47,7% dei casi è consumato al bar o ristorante e per il 42,7% è portato da casa, mentre solo il 9,6% usufruisce di una mensa aziendale.
La quasi totalità di chi ha la possibilità di lavorare da remoto consuma piatti preparati in casa (94,8%).
Il nuovo contesto sociale e le nuove situazioni lavorative corrispondono per il 48,2% dei contatti a unmiglioramento della qualità della propria alimentazione. Al contempo, però il 48,2% ha dichiarato di avere una vita più sedentaria rispetto al periodo pre-Covid.
“Questa situazione di crisi, che tutti speriamo possa giungere al termine il prima possibile, ha avuto tra i suoi effetti anche quello di rompere molti pregiudizi e diffidenze nei confronti dell’e-commerce” – ha commentato Marco Porcaro, Ceo & Founder di Cortilia – “Lo sdoganamento del digitale sta portando a un vero e proprio consolidamento delle abitudini di spesa. L’accelerazione che ci aspettavamo sta avvenendo: ce lo conferma il 25% degli intervistati, che ha dichiarato di usare sempre canali digitali per gli acquisti di prodotti alimentari”.