Cinque verità sul cibo (compreso perché lui va pazzo per la birra)

1. Più si mangia, meno si gode
Studiando una popolazione di topi di varie “pezzature”, un team di biologi dell’Università di Buffalo ha scoperto che l’obesità cambia il gusto dei cibi. Secondo la ricerca, i topi in sovrappeso – rispetto rispetto agli individui più magri – hanno meno cellule gustative in grado di riconoscere il sapore dolce, e quelle in grado di farlo sono comunque meno sensibili. Secondo la ricercatrice Kathryn Medler, «capire cosa influenza queste cellule gustative, potrebbe aiutarci a scoprire nuovi trattamenti contro l’obesità».

2. Il gusto del tempo
La nostra risposta ai sapori cambia quando invecchiamo. Questo vale – almeno – per i topo di laboratorio. Quelli giovani amano i sapori dolci negli alimenti e odiano quelli amari. Topi più vecchi invece hanno perso la passione per il dolce, e non nutrono avversione al gusto amaro. Io? Devo essere un hilander… 😉

3. A ogni cibo la sua posata…
La posata che si usa per consumare cibo può influenzare il modo di percepire il suo sapore. Secondo un team di ricercatori della Oxford University, mangiare lo yogurt con un cucchiaio di plastica gli darebbe un sapore più denso e più ricco. Se il cucchiaio è bianco, lo yogurt bianco appare più dolce di quello rosa, mentre con un cucchiaio nero, lo yogurt rosa sembra più dolce. E ancora: il formaggio mangiato con uno stuzzicadenti, un cucchiaio o la forchetta, sembrerebbe più salato di quando viene mangiato col coltello.

4. …E la sua stanza

Un altro studio, questa volta dell’Università di Oxford, ci dice che l’ambiente in cui viene consumato il cibo è importante. L’esperimento riguardava il whisky. È stato chiesto a un gruppo di circa 500 persone, scelte tra non intenditori di whisky, di assaggiare uno Scotch single-malt in tre diversi luoghi: una stanza con un tappeto erboso, con un rumore di fondo che ricordava il belato di pecore e l’odore di erba appena tagliata; un altra dove era stata diffusa una fragranza dolce e suoni acuti dall’altoparlante; e infine una stanza con pannelli di legno, rumore di foglie e odore di cedro. Dovendo definire il sapore di ciò che bevevano, i volontari lo hanno trovato rispettivamente “erboso”, dolce e boisè a seconda della stanza dove lo assaggiavano.

5. Ecco perché lui va pazzo per la birra

Una bella bionda, una partita di calcio, gli amici: per un uomo, qualcosa di molto vicino al paradiso. Ma cosa avrà mai di tanto speciale la birra per i maschili? Una ricerca dell’Indiana University School of Medicine (USA) rivela che stimola nel cervello maschile la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore rilasciato in concomitanza di stimoli legati al piacere e alla ricompensa (leggi la notizia anche su Focus.it).

 

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