(Mio articolo sul Corriere del Trentino di oggi). È quello di Enrico Zanoni, direttore di Cavit, il nome in pole position per la poltrona di nuovo presidente dell’Istituto di tutela del TrentoDoc. Il manager approdato a Ravina circa due anni fa dall’Amaretto di Saronno avrebbe dato la sua disponibilità per la candidatura come successore dell’attuale numero uno, Fausto Peratoner, ora direttore commerciale di Cantina La Vis a cui fa capo anche l’importante metodo classico Cesarini Sforza. Nel frattempo, una ventina di vignaioli del TrentoDoc si sono incontrati ieri sera a Maso Martis, in primis per iniziare un dialogo e instaurare un rapporto di comunicazione e condivisione omune, dal quale sarebbe dovuto uscire anche un nome univoco per la candidatura del numero uno dell’Istituto TrentoDoc: tra le alternative ci sono le nomine di Luciano Lunelli di Abate Nero (che pare, però, non disponibile) e Marcello Lunelli di Ferrari, personaggi più legati a prodotto e territorio di quanto possa essere Zanoni, a detta dei vignaioli. Secondo i partecipanti alla riunione di ieri sera la priorità, più che per il nuovo presidente, è concentrata nell’operatività dell’Istituto, che deve riuscire ad ottenere la sua indipendenza operativa ed essere in grado di approntare autonomamente strategie di comunicazione e commerciale. «Paradossalmente – fanno sapere i vignaioli privati del TrentoDoc – preferiremo confermare Peratoner e sapere che l’Istituto inizi ad avere la sua indipendenza operativa, in sinergia con Trentino Marketing, piuttosto che avere un nuovo presidente e nessuna struttura». Il nome di Zanoni, comunque, pare il più accreditato alla presidenza, che sarà decisa dall’assemblea il prossimo 12 dicembre, anche se Peratoner – dicono i bene informati – godrebbe degli appoggi di gran parte della politica che conta, Lorenzo Dellai e Camera di Commercio in primis.
Una poltrona, quella di numero uno dell’Istituto di tutela del TrentoDoc, ambita quanto rifuggita, per tutte le problematiche insite di un settore che ancora deve imparare a dialogare in maniera univoca. Ma proprio in questo senso un manager di grande esperienza quale Zanoni potrebbe apportare un contributo chiave.