Château Changyu Moser XV: anteprima dei 4 vini che domani potrete acquistare

Debutta oggi in Italia Château Changyu Moser XV, la casa vinicola con base nella regione di Ningxia nata dalla joint venture tra Château Changyu – l’azienda vitivinicola più antica in Cina fondata nel 1892 dal diplomatico Zhang Bishi – e l’enologo austriaco Lenz Maria Moser. A portare in Italia questa eccellenza vitivinicola del mondo, come da filosofia dell’azienda, è il Gruppo Meregalli.

Quattro le referenze di Château Changyu Moser XV (due bianchi e due rossi), una scelta dettata dai gusti del mercato italiano: «La linea Helan Mountain (Blanc de Noir e rosso, entrambi da uve Cabernet Sauvignon) è pensata per un pubblico più giovane nei winebar o comunque per una ristorazione che propone una scelta di vini al bicchiere – evidenzia Corrado Mapelli -. Il Moser Family invece, con un posizionamento medio-alto, riteniamo possa essere un’ottima alternativa e sicuramente all’inizio anche una curiosità per la ristorazione o le enoteche. Il vino più importante è il Purple Air Comes From The Est, presente già in molti Paesi europei, premiato da riviste, guide, opinion leader: è sicuramente interessante per la ristorazione, specialmente per una clientela internazionale».

Château Changyu Moser XV è stato inaugurato il 18 agosto 2013 nei pressi di Yinchuan, la capitale della provincia di Ningxia. Changyu ha investito l’equivalente di 70 milioni di euro nella costruzione del castello, che ospita un’importante barricaia da 1.500 barrique e una linea di imbottigliamento ad alta tecnologia. Ogni fase della produzione del vino si svolge internamente: la viticoltura, la pressatura, la fermentazione, la maturazione nella barricaia e l’imbottigliamento. Nello Château c’è anche un museo che illustra sia la storia della viticoltura cinese sia la storia di Changyu dalla sua fondazione nel 1892. La prima cantina in Cina Changyu Pioneer è stata fondata nel 1892 da Zhang Bishi, un diplomatico cinese d’oltremare. Dopo oltre 120 anni di crescita, oggi Changyu è un gruppo composto da azionisti internazionali (dove c’è anche il 20% del governo cinese e dagli italiani di Ilva) che possiede e gestisce otto castelli e cantine (di cui 7 condotti da donne) in tutta la Cina, il fatturato è di 1 miliardo di dollari. Changyu ha investito l’equivalente del 70 milioni di euro nella costruzione dello Château (il più piccolo ma il più prestigioso), che ospita un’impressionante cantina con 1.500 barrique e con attrezzature ad alta tecnologia per la vinificazione, compresa la linea di imbottigliamento. Ogni fase di produzione del vino si svolge internamente: viticoltura, pressatura, fermentazione, maturazione in barricaia e imbottigliamento. C’è anche un museo all’interno dello Château che illustra la storia della viticoltura cinese e la storia di Changyu dalla sua fondazione nel 1892.

Del resto, la Cina è il più grande consumatore di vino rosso al mondo. «Bevono il 90% di vino rosso, l’80% di uve rosse cinesi sono Cabernet Sauvignon», fa sapere Moser. Il mercato del vino in cina vale 8 miliardi di dollari.

La zona di Ningxia è la Napa Valley della Cina, la zona migliore di tutta la nazione.  E’ una regione a 1100 metri di altitudine, un’altitudine che garantisce un clima continentale, con temperature massime di 35 grandi e grandi escursioni termiche tra giorno e notte. Una zona molto rigogliosa senza inquinamento, dove il Cabernet Sauvignon per proteggersi dal clima, ha svilluppato acini molto piccoli ma anche molto concentrati. In questo momento la vendemmia è in corso. La prodzione ogni anno è di  circa 500 mila bnottiglie su 250 ettari, il vino prodotto è naturalmente molto di più e quello chenon finisce nelle bottiglie di Château Changyu Moser XV viene conferito alla casa madre per andare a formare altri vini. Ma vediamo i 4 vini.

Helan Mountain white

Questo Blanc de Noir è sicuramente il primo Cabernet Sauvignon bianco della Cina. Il suo colore, la sua consistenza e il suo profilo gustativo sono completamente nuovi al mondo. Matura sui lieviti per 5-6 mesi e poi viene imbottigliato, il risultato è un vino molto semplice, ma decisamente molto interessante.

Coar circa 17 euro

Moser Family white

Primo e unico Cabernet Sauvignon Blanc de Noir al mondo affinato in barrique francesi, dove affina per 12 mesi, grande potenzialità di invecchiamento. Prootto in 50mila bottiglie.

 

Helan Mountain red

Un nuovo stile di vino che mostra il carattere dei migliori frutti di bosco di Cabernet Sauvignon: spezia cinese, aromi di frutta concentrata e sapori che non ci si aspetterebbe mai da un Cabernet così giovane. Fermenta separatamente parcelle diverse in 10 tank differenti, per un anno, poi si fa il blend e viene messo in bottiglia. Anche in questo caso un vino molto semplice, un concentrato di frutti di bosco, molto morbido, che però ha un grande potenziali di invecchiametno, almeno di 20 anni. Prodotto in 300mila bottiglie all’anno.

17 euro

Purple Air Comes From The Est red

The Icon, questo vino aprirà la strada a una nuova razza di vini Ningxia, dove l’attenzione è rivolta al puro piacere di bere. Il vino che Moser ha creato per combattere contro i vini francesi, specie i vini di Bordeaux. La cosa speciale di questo vino è la vigna, che è all’interno dello Chateau, 4 ettari dei 60 molto vicini alla cantina (gli altri 180 ettari sono lontani 20 minuti dalla cantina). In futuro sarà usato solo legno svizzzero. Prodotto in 6mila bottiglie.

Prezzo al pubblico 200-220 euro

Da qualche anno Lenz M. Moser produce i vini insieme al suo alter ego, l’enologo cinese Fan Xi, giungendo a risultati sorprendenti in termini di qualità e gusto, sempre alla ricerca del tipico e autentico stile vinicolo della Ningxia. È solo l’inizio, ma conferma il potenziale per il futuro nell’affermare la Cina sulla mappa mondiale del vino.

 

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