Beauty Gourmet: solo per le gourmet addict. In mostra a Istanbul

Beauty Gourmet photo Monica Lazzeri

Sedendosi alla tavola di qualche chef star ci si accorge immediatamente che i loro più che piatti sono opere d’arte: talmente belle esteticamente che il primo istinto è quello di guardare e non toccare Ma se ancora non eravate convinti che la cucina fosse un’arte ed i cuochi artisti, la consacrazione definitiva arriva da “The new italian design 2”, una ricognizione sul design italiano contemporaneo, in scena da oggi fino al 23 gennaio prossimo al Santralinstanbul di Istambul, Turchia. La mostra – capitolo secondo di una prima collettiva del 2007 – è frutto della partnership tra il museo turco e la Triennale Design Museum, in collaborazione con l’Istituto per il commercio estero e Unicredit, ed è curata ed allestita dall’archistar Andrea Branzi. In esposizione, ben 282 progetti: 165 sul design di prodotto, 30 sulla grafica, 54 su oggetti legati al corpo come gioielli, borse e accessori, 14 sulla ricerca, 5 sull’interior design e ben 14 sul food design. Vale a dire: piatti che diventano quadri e sculture, talmente elaborati e ricercati da poter stare gomito a gomito con un anello di alta oreficeria o un divano di Cassina. Con una differenza: che per poter essere esposte, le 14 opere di food design non possono utilizzare ingredienti “veri” o, quanto meno, deperibili. «Si fa uso di pietra, cera, gelatina», spiega lo chef Peter Brunel, che dopo aver abbandonato i fornelli del ristorante Chiesa di Trento, ora è chiamato in giro per l’Italia ad esprimere la sua creatività su più fronti, compresa questa importante sfida della Triennale. Le 14 opere di food design saranno infatti firmate da lui e da altri tre chef, tra cui Carlo Cracco e Davide Oldani.  I piatti di Brunel realizzati per l’esposizione di Istanbul sono un omaggio alla cucina trentina – strudel in tubetto, strudel al cucchiaio, trota rosa affinata nel miele di Rododendro con acqua delle Dolomiti – ma anche alla fantasia, che si declina nel “fossile di piccione”, nella “capsula” che svela un’essenza frizzante di rum e cannella e soprattutto nel “beauty gourmet” dove il rossetto è fatto con gelatina di fragola e lampone, il profumo è acqua di vaniglia, la maschera per il viso è di cioccolato fondente, la crema da giorno è di yogurt e frutta disidratata, quella da notte un concentrato di mango.  Roba da far impazzire le gourmet addict. E se oltre che vederle vi è venuta voglia di mangiarle, niente paura: nel 2011, salvo imprevisti, Brunel riaprirà i battenti della sua cucina con un progetto stile guerrilla restaurant al piano attico della sua nuova casa.

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