Diego Rigotti, Chef Emergente del nord Italia 2012, che a ottobre gareggerà per il titolo nazionale a Roma, approda a Maso Franch di Giovo. Diego ha 27 anni ed è di Trento. Dopo aver frequentato la scuola alberghiera a Tione di Trento grazie al professore Alfio Ghezzi inizia a lavorare al Grand hotel Villa Serbelloni dallo chef stellato Ettore Bocchia, per poi passare al fianco di altri grandi chef quali: Gualtiero Marchesi, Carlo Cracco, Andrea Berton fino a diventare sous chef alla Maison de Marc Veyrat in Alta Savoia.
La nuova scelta del Maso Franch, indica il desiderio di perseguire il posizionamento del Maso come luogo di ristorazione e culto del gusto. Una bella sfida, quale sarà il suo approccio? «Di continuare il lavoro svolto fin ora in maniera seria e professionale da Pier Luca Ardito, diversificando due distinte proposte gastronomiche. Infatti sarà presente oltre al menù a la carte una ulteriore offerta gourmet composta da due menu degustazione , uno di carne e uno di pesce di ispirazione territoriali conditi da tecnica e creatività. La nostra cucina sarà concepita con l’entusiasmo di nuovi ideali, proponendo sapori conosciuti, declinati secondo nuovi canoni del gusto che conservano reminescenze di una tradizione mai tradita».
Ecco il commento dell’amministratore del gruppo NHL e direttore del Relais e Gourmet Maso Franch, Carlo Samuelli:
«Questa importante sfida che ci vede ormai presenti da quasi un anno e mezzo, oggi trova un suo più ampio raggio di azione grazie all’inserimento dello Chef Diego Rigotti nella nostra organizzazione. La filosofia a cui si ispira il Maso è sempre più rivolta alla “trentinità” da noi sempre proclamata come importante base del nostro umile e difficile lavoro. Lo chef Diego Rigotti, trentino Doc, rappresenta un ulteriore tassello inserito nel lungo percorso che abbiamo deciso di affrontare con la gestione di Maso Franch. Immaginabile quindi un futuro sempre più destinato a perseguire un tipo di ristorazione gourmand che rappresenti a pieno il territorio derivante soprattutto dalla scelta delle persone prima e dei prodotti poi che ci permettono di implementare tale cucina e rendere sempre più concreta ed operativa la “trentinità” quale nostro unico grande obiettivo».
Ma lo vogliono capire che neanche Vissani riuscirebbe a resuscitare Maso Franch? Sarebbe ora che cali definitivamente il sipario su questa pietosa pagina della ristorazione trentina …