5 Champagne e 5 bollicine italiane da veri intenditori

Siete stufi dei soliti Champagne? State cercando qualcosa di ricercato, raffinato ed elegante, etichette da veri intenditori, non necessariamente spendendo una follia? Eccole qui le maison e le etichette poco popolari al grande pubblico, ma largamente apprezzate da chi di Champagne se ne intente. E lo stesso vale per le bollicine made in Italy che trovate qui segnalate: piccole perle, grandi soddisfazioni.

 

Blanc de Noirs Benoit Lahaye

Benoît Lahaye si è oramai conquistato un posto di primordine nell’olimpo delle migliori maison di Champagne. Biodinamico, poco dosaggio, Pinot Nero di altissimo livello e tanta tanta mineralità sono gli “ingredienti” che Lahaye riporta nei suoi Champagne prodotti in 4,5 ettari di vigne suddivise tra i comuni di Bouzy, Ambonnay, Voipreux e Tauxières. Il suo Blanc de Noirs è un coup de foudre al primo sorso: 100% Pinot Nero, ha un carattere deciso, una bella mineralità, elegante, diretto, croccante, con setorse note di agrumi, frutti e fiori bianchi, unite a sentori di lievito. In bocca è ricco, sapido, morbido e persistente. Vi stupirà per la sua classe e  vi conquisterà inesorabilmente il cuore.

Costa circa 70 euro

Dis, Vin Secret Francoise Bedel

Francoise Bedel & Fils è uno dei produttori artigianali e biodinamici più taletuosi della Champagne. Il Domaine è gestito dalla famiglia Bedel da tre generazioni e Vincent Desaubeau, ultimo erede ed attuale proprietario, ha assunto la conduzione dell’azienda nel 2003, subentrando alla madre che l’aveva guidata dal 1979. Dis, Vin Secret è uno Champagne dalla personalità ampia, da uve Pinot Meunier. Vinificato in legno e acciaio e maturato sui lieviti in bottiglia per 5 anni, è un connubio di potenza, profondità e lunghezza, che profuma di frutta cotta e nocciola, mentre in bocca è cremoso e  freschissimo, e una persistenza lunghissima. Un vero e proprio campione di categoria.

Costa circa 50 euro

Le Closerie Les Beguines Jerome Prévost

Jerome Prévost nel 1987 riprende i 2,2 ettari della vigna di famiglia a Gueux, ai piedi della piccola Montagna di Reims: per 10 anni vende l’uva ai négociant sinchè non incontra Anselme Selosse che gli propone di aiutarlo e da lì la svolta e la scelta di realizzare una sola etichetta, prodotta con una singola parcella e con un solo vitigno (Pinot Meunier). Una scelta che si è rivelata vincente e gli ha permesso di conoscere così bene il terroir e le caratteristiche delle uve, da creare uno Champagne di qualità straordinaria. Le fermentazioni avvengono con utilizzo di lieviti indigeni in barrique di rovere francese e i vini base maturano in legno fino al momento della creazione della cuvée. La rifermentazione avviene in bottiglia, con sosta sui lieviti per almeno 24 mesi prima del dégorgement. Il risultato è uno Champagne completo, con una perfetta acidità finale e un magnifico lavoro del legno in equilibrio con la freschezza,  un Extra brut di grande personalità, dai profumi intensi   di frutta bianca, sfumature floreali, sentori di pane e spezie. In bocca è ampio, con aromi complessi in un insieme, però, di grande freschezza.

Costa circa 120 euro

La Source Domaine de Bichery

 

Giovane maison di Champagne di Neuville-sur-Seine, nell’Aube, contraddistinta da grande cura in vigna e interventi minimi in cantina che quindi avvicinano questa realtà agli Champagne “naturali”.  Le Source, come suggerisce il nome, è l’etichetta con la quale ha preso avvio la cantina nel 2015, su iniziativa di Raphaël Piconnet e Hannah Paar, amanti del “Non Dosé“: 80% Pinor Noir e  20%  Chardonnay, fermentazione in autoclave (60%) e in botti di legno di Bordeaux (40%), al naso  spiccano note di pesca gialla e lamponi, mela verde e ginger. In bocca è cremoso, fine, con una bella mineralità e intriganti ritorni esotici.  si fanno largo per prendersi uno spazio sul palco di questo Non Dosé, stretti in una mineralità viva, gessosa, unita a ricordi di mela verde, ginger e stecco di liquirizia.

Costa circa 50 euro

RSRV  Cuvée 4.5 Mumm

Mumm non è solo Cordon Rouge. Prendete questa etichetta, un blend dai tratti unici, nato dall’assemblaggio di uve Pinot Noir e Chardonnay coltivate in cinque terroir di proprietà della maison classificati come Grand Crus e affinate in botte per almeno quattro anni. Viene prodotto in quantità limitate e si distingue per una complessità che non affatica, però, il sorso: al naso profuma di frutta, miele, torrone e caffè tostato, in bocca ha un buon corpo, è fresco e vivace, con una complessità estremamente armonica.

Costa circa 50 euro

 

Lugana Pas Dosé  2008 Zenato (bottiglia nr. 573)

Sorprendente. Sboccato a novembre 2020 e tirato in sole 828 bittiglie degorgiare alla volè dopo 140 mesi di riposo. Ottenuto dalla selezione delle migliori uve provenienti dai vigneti “storici” dell’azienda, il vino da rifermentare si ottiene esclusivamente con la fermentazione alcolica del mosto fiore. Dopo un’attesa di almeno 6 mesi per permettere al vino di affinarsi e illimpidirsi in serbatoi di acciaio, si procede alla creazione della cuvée tramite la presa di spuma. Le bottiglie vengono accatastate per circa 64 mesi prima del remouage, successivamente sboccate e colmate con lo stesso vino. Al naso sprigiona note di ananas maturo e frutti esotici, smandorla e crosta di pane, nonché qualche tocco di caffé. In bocca è cremoso, molto minerale, morbido, piacevolissimo, dal perlage estremamente fine

Costa circa 50 euro

Franciacorta Brut Millesimato 2000 Riedizione 2020 Mosnel

Mosnel è una delle maison fraciacortine più raffinate che ci siano, EBB e Parosé sono due tra le etichette di bollicine italiane più interessanti di tutto il panorama. E da qualche mese c’è anche questa edizione speciale, solo 440 bottiglie in formato esclusivamente magnum, 20 anni sui lieviti: selezione delle migliori uve di Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero, questo Franciacorta Brut ha preso forma nei vigneti di Mosnel nel lontano 2000 e da allora Lucia e Giulio Barzanò hanno atteso l’evolversi dell’affinamento, rilanciando anno dopo anno la loro sfida con il tempo. L’assemblaggio della cuvée e l’aggiunta dello sciroppo di tiraggio risale a marzo 2001, quando questo vino è stato imbottigliato, tappato con tappo corona e coricato in cataste per la presa di spuma. Un processo durato 19 anni che ha portato quest’anno alla sboccatura, con dosaggio Brut. Il risultato è un Franciacorta con un perlage finissimo, che sa di agrumi canditi (cedro soprattutto), biscotti, fiori bianchi e un tocco di frutta esotica, fresco, bevibilissimo eppure ricco di sfumature e grande classe. Queste 440 bottiglie sono il primo capitolo del progetto “Riedizione” di Mosnel: «Abbiamo sempre considerato il tempo nostro alleato e l’idea di ‘Riedizione’ guarda al tempo proprio da questo punto di vista – spiega Lucia Barzanò -. Lunghi, lunghissimi affinamenti sui lieviti ci stanno donando vini di grande complessità e sorprendente freschezza. Il primo che proponiamo, volutamente alla fine di questo anno tanto difficile come invito – a noi per primi – a guardare avanti, è il Franciacorta Brut 2000 Riedizione 2020».

Disponibile, solo in formato magnum, sul e-shop di Mosnel (www.mosnel.it)  a 250 euro

Brut Riseva Pfitscher

Da uno dei più rinomati produttori di Pinot Nero dell’Alto Adige (premiatissimo il loro Matan), ecco un metodo classico – 100% Pinot Nero, ça va sans dire – dalla vibrante intensità,  frutto di un’attenta selezione nei vigneti di famiglia in alta quota, alle pendici del parco naturale di Trodena. Tirage ad giugno con presa di spuma e affinamento in bottiglia sur lies per 42 mesi. Degorgement e sei mesi di affinamento prima della messa in vendita. Al naso sprigiona dolci note fruttate e agrumate che si fondono armonicamente a sensazioni speziate e minerali, mentre in bocca ha buon corpo, perlage fine, bella persistenza e freschezza per una bevuta piacevolissima. Ennesima conferma che in Alto Adige si sanno fare grandi bollicine.

Costa circa 40 euro

 

CruPerdu 2014 Castello Bonomi

CruPerdu di Castello Bonomi è un vino dalla storia affascinante. È l’estate del 1986 quando Luigi Bersini, Chef de Cave alla Bonomi, lasciando le vigne per dirigersi verso il bosco scorge tra edere e arbusti selvatici alcune piante di vite: scopre così che il bosco, negli anni, si era impossessato di una porzione di terreno nascondendo un vecchio vigneto, il vigneto perso, il CruPerdu, che dona il nome a questa splendida cuvée. Chardonnay 70%, Pinot Nero 30%, il naso è avvincente e complesso, che rivela l’affinamento in bottiglia per circa 60 mesi, con sentori di frutta tropicale e note tostate. In bocca è morbido e avvolgente con note sapide e agrumate.

Rare Vintage 2008 Trentodoc Monfort

Un’avventura lunga 75 anni, quella di Cantine Monfort, che merita una bottiglia speciale, uno spumante dal lungo affinamento sui lieviti: il Monfort Rare Vintage 2008 Trento Doc è oggi il simbolo di questo importante traguardo, appena 150 bottiglie «quasi dimenticate», Chardonnay 80% e Pinot Nero 20% dei migliori vigneti di alta collina, affinata mese dopo mese dentro le possenti mura della Tagliata Stradale Superiore di Civezzano (TN). All’epoca vengono prodotte 1800 bottiglie, una piccola chicca e si decide da subito di “dimenticarne” in cantina 150. Dopo undici anni di riposo, esse rappresentano oggi il brindisi speciale per l’anniversario di Cantine Monfort oltre che l’unicità dei soleggiati vigneti delle colline di Trento e quelle di Pergine Valsugana.  Sorprendentemente fresco, perlage finissimo, cremoso, profuma di agrumi, pasticceria, miele, in bocca è sapido, ricco, appagante. La speranza è che la famiglia Simoni pensi di metterne in produzione altro, prima possibile 😉

Priceless

 

 

 

 

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