A Pechino sono disposti a pagare fino a 12mila euro per imparare le buone maniere europee, mentre nel Vecchio Continente ohi giorno che passa ci si dimentica un pezzo di educazione e di bon ton. Specie a tavola.
A Pechino, all’Istituto Sarita, è infatti stata aperta una scuola di etichetta che per 100 mila yuan promette di insegnare in soli tre mesi alle signore della Pechino bene come si comporta una lady occidentale. Le giovani cinesi hanno già appreso come vestirsi e truccarsi all’occidentale e con il loro fisico asciutto non hanno niente da invidiare alle coetanee europee o americane, ma l’etiquette a tavola è una materia più complicata: i corsi insegnano anche cose che noi non sappiamo più fare, come sbucciare un’arancia con forchetta e coltello. E poi passarsi il tovagliolo sulle labbra senza lasciare rossetto (o sugo), depositare i semi della frutta o le spine del pesce con leggerezza, usare il coltello per l’arrosto senza pugnalare il vicino di tavolo, bere il brodo senza risucchio.
Poi ci sono esercizi da top model (quelli che una volta erano riservati alle “debuttanti” in società): imparare a camminare erette grazie al vecchio trucchetto dei libri in testa e sotto le ascelle.
E noi Lady occidentali? Ci dimentichiamo di tutte le buone maniere, impugnamo meglio le bacchette per il sushi che il cucchiaio, ed è quasi come se ci vergognassimo di quel minimo di etichetta che regala un po’ di classe e compostezza… Personalmente, ritengo che bisognerebbe fare qualcosa per recuperare un po’ di sane buone maniere, che trovo significhino rispetto per se stessi e per gli altri.
Facciamo un ripasso, allora?
1. Comportamento generale
Usate il tovagliolo solo per pulire le labbra prima di bere e appena dopo.
Concedetevi il bis di un piatto ma mai il tris.
Non mangiate le guarnizioni, sono prettamente estetiche
Cercate di evitare di:
tenere le mani sulle ginocchia tra una portata e l’altra.
proporre o richiedere assaggi.
circondare il piatto con il braccio.
dichiarare che un piatto non è di vostro gusto (meglio passare il piatto da portata al vostro vicino o limitarsi ad un “no grazie” se vi servire il cameriere).
chiedere qualcosa che non è presente in tavola.
sollevare il bicchiere verso la bottiglia quando vi offrono vino o acqua.
coprire il bicchiere con la mano o peggio ancora di sottrarlo magari all’ultimo momento, se non volete il vino.
Attenzione! Se inavvertitamente rovesciate il vino o l’acqua scusatevi ma non cercate di rimediare voi stessi lasciando questa incombenza al cameriere o ai padroni di casa.
Ecco cosa fare alla fine del pasto:
Riponete il tovagliolo sul tavolo senza ripiegarlo.
Aspettate che la padrona di casa vi inviti a raggiungere il salotto per il caffè e per il dopo cena.
Attenzione! Di norma non si fuma a tavola. Solo a fine pasto e nel caso in cui sia la padrona di casa ad autorizzarvi, sarà possibile accendere una sigaretta.
2. Le posate
Quali usare?
Talvolta la presenza di più posate in tavola può far nascere dubbi su quali siano quelle da usare. La regola generale è quella di usare per prime le più esterne, alla destra, alla sinistra e davanti al piatto.
Il linguaggio delle posate.
Il posizionamento delle posate sul piatto ha un preciso significato per il Galateo:
le posate con le punte incrociate sul piatto (con la lama del coltello sotto i rebbi della forchetta) significano che intendete effettuare una pausa tra un boccone e l’altro dello stesso piatto o desiderate fare il bis.
le posate lasciate nel piatto, parallele tra loro (con le punte in avanti e le impugnature verso di voi) indicano che avete finito con quella portata e il piatto, con le posate può essere ritirato.
Attenzione! In nessun caso i manici delle posate devono essere appoggiati sulla tovaglia ma sul bordo del piatto.
Il coltello
Ecco come il Galateo vi consiglia di usare il coltello:
tenetelo con la destra, appoggiando delicatamente l’indice sulla congiuntura tra il manico del coltello e la parte non tagliente della lama.
non avvicinatelo mai alla bocca.
evitate di agitarlo, gesticolando durante una conversazione
appoggiatelo sul bordo superiore destro del piatto proseguendo con la sola forchetta quando non siete impegnati a tagliare.
Attenzione! Se intendete servire due tipi di secondo è di rigore il cambio del coltello.
La forchetta
Ecco invece come usare la forchetta:
tenerla nella mano destra solo se è l’unica posata utilizzata.
tenerla con la mano sinistra se la portata richiede l’uso del coltello
utilizzatela con i rebbi rivolti in basso e l’indice delicatamente posato sul dorso dell’impugnatura se dovete infilzare una pietanza.
Il cucchiaio
Per il cucchiaio il Galateo consiglia di:
tenerlo con la mano destra
non colmarlo, bensì riempirlo solo per 2/3, quindi accostarlo alle labbra lungo il suo lato sinistro. lasciarlo nel piatto al termine dell’utilizzo.
Attenzione! il cucchiaio va messo, da subito, a tavola solo se saranno servite le minestre.
E’assolutamente vietato dal Galateo mangiare gli spaghetti aiutandosi con il cucchiaio e le uova con il coltello.
3. Dritte per alcuni cibi
Il Galateo prevede che si imparino ad usare le posate con abilità, evitando il più possibile di portare il cibo alla bocca con le dita. E’infatti concesso mangiare con le mani solo:
I tocchetti di grana
Il pane, senza fare troppe briciole, facendo piccoli bocconi.
I pasticcini
I piccoli grappoli d’uva tenendoli con la sinistra mentre la destra stacca singoli acini e li porta alla bocca.
Sono invece da mangiarsi con le posate tutte le altre portate.
Ricordate: gli antipasti vanno mangiati usando la sola forchetta, e utilizzando il coltello quasi esclusivamente come appoggio. Ad esempio, il paté richiede la sola forchetta.
Sono da mangiarsi con le posate apposite:
Il pesce con lisca.
L’aragosta, utilizzando anche lo specifico schiaccianoci per rompere le parti più dure della corazza.
I crostacei, che di norma vengono serviti in tavola già spolpati e ricomposti nelle loro corazze, ricordando sempre che le chele non si mangiano.
Le Ostriche e molluschi (puliti e aperti) usando l’apposita forchettina.
Le lumache, servite nel guscio, utilizzando pinza e forchetta a due punte (la pinza tiene fermo il guscio, la forchetta tira fuori la lumaca).
Gli asparagi interi usando le apposite pinze (in mancanza di queste i padroni di casa faranno servire le sole punte di asparago).
Per il formaggio.
Di norma il formaggio va servito su un piatto o un tagliere con alcune fette tagliate precedentemente se a pasta dura o intero se a pasta molle.
Per mangiarlo dovete:
se si tratta di un formaggio a pasta dura usare il coltello e la forchetta per tagliarne un pezzetto e portarlo alla bocca facendolo seguire da un pezzetto di pane.
se si tratta di un formaggio a pasta molle usare la forchetta, adagiandone su un pezzo di pane una piccola quantità, e portando alla bocca solo il pezzo d pane.
I dessert
Anche per i dessert il Galateo differenzia l’atteggiamento a seconda della consistenza:
per i dolci cremosi usate il cucchiaioposto tra il piatto e il centro della tavola.
per le torte ed in generale i dolci a pasta dura utilizzate la forchetta da dessert a tre punte.
Frutta
Per la frutta bisogna procedere in modi differenti a seconda di cosa ci viene servito:
Pere, mele e pesche, si tagliano in quattro parti sul piatto con il coltello e la forchetta. Le parti si infilzano con la forchetta e con il coltello si eliminano prima la buccia e poi il torsolo. Si tagliano in pezzi più piccoli e si mangiano con la forchetta.
L’arancia si tiene con la mano sinistra e si sbuccia con il coltello. Le mani separano gli spicchi e li portano alla bocca.
La banana si tiene con la sinistra e si sbuccia con l’aiuto del coltello. Il frutto, sbucciato con la destra, si taglia nel piatto con forchetta e coltello lasciando la buccia a margine del piatto.
I fichi si tengono con la sinistra e si incidono profondamente a croce. Si posizionano nel piatto e si mangiano con la forchetta, usando il coltello per separare la polpa dalla buccia.
4. Accessori
Gli stuzzicadenti
Gli stuzzicadenti sono ammessi durante l’aperitivo, per accompagnare le olive o piccoli stuzzichini, sulla tavola solo se necessari per la costruzione di una guarnizione.
Non è ammesso usare lo stuzzicadenti in altro modo, quindi può essere utile, per evitare di “indurre in tentazione” i vostri ospiti, non mettere a tavola il contenitore di stuzzicadenti.
Mai sulla tavola
Il Galateo chiede anche di non far comparire sulla tavola:
tovaglioli infilati nei bicchieri
gli appoggiaposate (le posate si cambiano tra una portata e l’altra) tovaglioli o piatti di carta, mentre sono ammessi i centrini di carta per servire le torte su vassoi d’argento, portacenere durante il pranzo
bottiglie di plastica o servite in tavola già iniziate
La scarpetta
Altra abitudine informale assolutamente da evitare in cene e pranzi formali in cui applicare in modo più rigido i dettami del Galateo, è la cosiddetta “scarpetta”, che consiste nel ripulire il piatto da resti di sugo utilizzando pezzi di pane.
Per quanto il sugo possa essere incredibilmente buono, non lo si recupera dal piatto una volta terminato il corpo vero e proprio della pietanza che vi è stata servita, nemmeno con la sola forchetta.