Se avete seguito le ultima news enologiche d’agosto avrete visto ribattere da svariati siti la notizia di Gik, vino spagnolo che vuole sconvolgere il mercato e attrarre consumatori per il suo colore, blu.
Un mix non meglio specificato di uve bianche e rosse, tra cui varietà come Airén, Syrah e Garnacha.
Nessuna macerazione delle vinacce, nessun invecchiamento in botte. Al vino, in seguito alla fermentazione, vengono però aggiunti due coloranti organici: le antocianine, che sono contenute nella buccia dell’uva e hanno un colore che può variare dal rosso al blu, e soprattutto l’indaco, che conferisce l’originale sfumatura di azzurro intenso alla bevanda.
Un mix non meglio specificato di uve bianche e rosse, tra cui varietà come Airén, Syrah e Garnacha, nessuna macerazione delle vinacce, nessun invecchiamento in botte e una color “Puffo” dato dall’aggiinta al vino, in seguito alla fermentazione, di due coloranti organici: le antocianine, che sono contenute nella buccia dell’uva e hanno un colore che può variare dal rosso al blu, e soprattutto l’indaco, che conferisce l’originale sfumatura di azzurro intenso alla bevanda. I produttori dichiarano inoltre 11,5 gradi alcolici, gusto amabile e temperatura di servizio consigliata 8 gradi. Si compra online QUI a 10 euro a bottiglia.
Trovandomi in questo momento in Spagna, ho provato a cercarlo ma non l’ho trovato. Quello che ho trovato però è qualcuno che lo ha assaggiato, il titolare di un’enoteca di Formentera da cui mi rifornisco quando sono qui: lui Gik lo ha assaggiato lo scorso Natale e lo ha trovato molto artificiale. «Se chiudi gli occhi e non sai che stai assaggiando un vino, diresti che è un cocktail alcolico. Inoltre contiene moltissimi solfiti. Quello che posso dire è che a Ibiza, dove la gente ama le cose strane e fuori dagli schemi, questo vino non ha preso piede, e se non funziona a Ibiza…».
In attesa di procurarmi anche io Gik per potervi dare una nota in prima persona, direi che già questa è un’indicazione interessante per un prodotto di cui, come sempre a mio avviso, non basta parlare, bisogna anche provare.