Wine for art Wine for Mart. La generosità di de Tarczal e la ritrosia della Vallagarina

Si chiama Wine for Art-Wine for Mart ed è il nuovo progetto che vede come protagonisti il museo di arte moderna di Rovereto e l’azienda agricola de Tarczal di Marano d’Isera, il cui Marzemino da oggi si vestirà di una nuova etichetta, dedicata al Mart e disegnata dai grafici del polo progettato dall’archistar Mario Botta. L’idea è semplice e al contempo pionieristica, oltre che generosa e coraggiosa: ogni bottiglia di Marzemino de Tarczal venduta – a un prezzo di 8,50 euro – la cantina devolverà un euro per sostenere le iniziative del Mart. A prendere parte a questa iniziativa, siglata con un accordo triennale, ci sono anche tutti i ristoratori del Trentino, i supermercati della cooperazione Sait, la rete vendita nazionale di de Tarczal e i suoi importatori all’estero, che da oggi saranno impegnati a vendere più bottiglie possibili di Marzemino Wine for Mart. Il museo, oggi diretto da Cristiana Collu, dal canto suo metterà a disposizione un corner per la vendita, ben visibile a fianco della biglietteria. La vendita di questa “special edition” di Marzemino – che uscirà con quattro etichette diverse per colore e annata, l’ultima color oro per festeggiare il compleanno del Mart, che il 15 dicembre compie dieci anni – sarà veicolata anche via e-commerce, tramite il sito www.trentinoshop.com.
Il break even point dell’operazione è fissato a 30mila bottiglie: da quel punto in poi si parla di guadagno (de Tarczal produce in totale tra le 60 e le 70mila bottiglie di Marzemino di Isera all’anno). «Questo progetto è una cosa grande e ha l’obiettivo migliorare la partecipazione del territorio al Mart – spiega Ruggero Dell’Adami de Tarczal -, che è una fortuna per la Vallagarina ma ancora si stenta a comprenderlo. Amo molto questo territorio e spero così di dare il mio contributo affinché cresca». Ma non è finita qui perché de Tarczal, assieme al Mart, sta già pensando ad altre iniziative. Si parla della creazione ad hoc di un’agenzia di viaggi, in grado di innescare un sistema che «sproni tutti a far in modo che gli oltre 200mila visitatori del Mart si fermino sul territorio, mentre oggi la loro presenza è mordi e fuggi».
L’assessore Panizza, soddisfatto, esorta: «Spero che anche altri attori della filiera prendano esempio da questa sinergia virtuosa». L’iniziativa, infatti, è riuscita in un piccolo prodigio, cioè a far partecipare tutti assieme realtà come Confesercenti del Trentino, Fiapet, Comune d’Isera, Casa del vino d’Isera, Cooperazione Trentina. Ora c’è da tagliare il traguardo delle 30mila bottiglie da vendere: un’impresa non facile in tempi di congiuntura economica, ma anche una bella sfida che schiera in prima fila tutto il territorio.

(mio articolo sul Corriere del Trentino del 23 febbraio 2012)

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