Visti e scoperti al Pitti Taste 2018

C’è davvero molto del meglio del food lifestyle del momento al Pitti Taste di Firenze. Location perfetta, esposizioni accattivanti, il giusto afflusso per consentire di assaggiare senza sgomitare.

Che l’evento sia tra i più importanti d’Italia lo dimostra anche la presenza dei produttori stessi, in prima persona indaffarati a far gustare e raccontre le loro specialità. E poi l’App, che consente di muoversi facilmente tra i banchi e trovare velocemente il produttore che si sta cercando, verificare gli eventi in corso, orientarsi nei vari spazi allestiti della Stazione Leopolda.

Così, accanto a nomi noti e risaputamente rinomati come Wolf con il suo Sauris, 32 Via dei Birrai o Acetaia Giusti, gli affinatori di formaggi Magi e Guffanti, oppure le torte Pistocchi, i foodie più appassionati possono scoprire tesori del gusto rari e difficilmente raggiungibil che, con un assaggio, potrebbero cambiare per sempre la percezione delle proprie papille gustative e i propri desideri culinari.

Qualche esempio.

I petali di frutta di Plume de Fruit di Borgolab, l’azienda specializzata in conservazione dei funghi porcini e che ora ha avviato un interessantissimo progetto sulla frutta disidratata. Io ho assaggiato i petali di fragole, stupendi. La confezione da 30 grammi costa 4 euro, scoprite tutto qui. 

I paccheri al melograno, all’ananas, al kiwi… Lasciate andare la fantasia e sperimentate: questa pasta a base di semola e frutta non ha rivali in termini di creatività. Io non vedo l’ora di mettermi a sperimentare. E voi? Costa 4,70 a confezione da 250 g, la trovate qui.

I salumi di Ranieri. Il Magnifico, Il Ghibellino e il Cinta Senese sono i prosciutti deliziosi di questo produttore artigianale che non fa mancare nemmeno salami, capocolli e soprassate. E c’è anche una piccola produzione di formaggi tutta da scoprire. Il vostro panorama sui salumi italiani non sarà più lo stesso, dopo una fetta di Ranieri. E con il Cinta Senese, prodotti da maiali allevati nel bosco allo stato brado e alimentati anche a ghiande, potreste persino mettere in dubbio la supremazia del Pata Negra. Tutto su Ranieri qui.

Le salse di Perchè ci Credo di Enrico De Lorenzo di Lecce. Enrico De Lorenzo crede nella cipolla tagliata fine che incontra l’olio buono, in padella. Crede nella polpa rossa e nel vino rosso e nella festa di sapori dei peperoni profumati e delle zucchine gentili. Crede che tutto questo sia un piacere semplice a cui non dobbiamo rinunciare, nemmeno in un vasetto. E così nasce la sua azienda. La Salsa del Casentino (4,40 euro a bottiglietta) mi ha fatto innamorare. Scoprite tutto qui.

Pera d’Abruzzo di Tenut Fragassi. Quante meraviglie ci regala il pomodoro. Anche perchè le varietà sono moltissime, alcune rare, come la Pera d’Abruzzo, coltivato fin dai tempi remoti con il classico sistema a “palchi fiorali”. La forma è classica a pera, ha un’elevatissima polposità, sapore dolce, scarsa acidità e pochissimi semi. La passata di pomodoro che Tenuta Fragassi riesce a produrre è una delizia. Da mangiare anche da sola tanto è buona. Scopri qui.

Fragrassi mette in barattolo anche una selezine di peperoncini. Da leccarsi i baffi per gli appassionati del genere come me.

Sottoli Maida. Sono opere d’arte, che quasi dispiace guastare aprendo un vasetto. Ma tant’è, perchè il contenuto è delizioso. Conservare è un’arte antica che l’azienda agricola Francesco Vastola ha tramandato di generazione in generazione, un sapere famigliare oggi mischiato alla cura di un packaging che valorizza ulteriormente l’eccellente contenuto che mette in barattolo antiche tradizioni contadine. Provare per credere.

La Glacera, ovvero un prosciuttificio artigianale di San Daniele in Friuli che mette nei suoi salumi tutta la tradizione di una delle terre più famose del made in Italy. E poi, guardate come è carina la confezione “in scatoletta” (150 g, 19 euro) capace di durare fino a 1 anno e invetata decine di anni fa per consentire agli chef che andavano in giro per il mondo di portare con loro i sapori più amati del Belpaese. Un amarcord di grande effetto.

Reserva. Se non la conoscete, correte subito ai ripari: Reserva è uno dei brand artigianali più chic per le acciughe del Mar Cantabrico, che dopo una leggera salatura maturano oltre 112 mesi nelle cantine della famiglia Leonardo. Tre le linee, nera, argento e oro, e ci sono anche il tonno, la ventresca e le uova di riccio di mare. Clicca qui per maggiori dettagli.

Mobufala. Caseificio in Andria dal gusto doc e packaging ammiccante, per non parlare delle mousse ovvero dessert alla bufala con cioccoalto, nocciola, arancia e zensero, frutti di bosco, kiwi, limone… Poi ci sono il Mo’ Snack e la burrata sopresa (con cuore di ricota). Smettetela di tentarmi, vi prego. Perchè la mozzarella di bufala, come scrivono quelli di Mo’ Bufala, è una scelta di vita. Scoprite tutto qui.

I cioccolatini allo zafferano di Mario Mercuri. Buoni, intriganti. E anche il miele allo zafferano è un prodotto tutto da scoprire: www.zafferanopuroinfili.it .

Lamami di Due Ancora. Confesso: non ho potuto provare come funzionano, ma ve li segnalo perchè il packaging è davvero bello e le confezioni propongono temi intriganti, come quella qui sotto, grappa sigaro e cioccolato. Fate un giro qui per vedere di cosa si tratta.

Il Raboso di Cristina Cecchetto e il liquore di Amara Rossa. Diciamocelo, non è che a livello di beverage ci sia tutta questa selta a Taste e speriamo che di anno in anno si amplii. Perchè non c’è food senza wine, mai (la deroga è solo se siete veramente astemi). Tra i presenti a Tastse, comunque, belle eccellenze come i bei vini di Cristina Cecchetto ambasciatrice del Raboso, uno dei miei vini rossi preferiti in assoluto, e il liquore siciliano Amara Rossa, un prodotto delicato e seducente come pochi. In particolare da Cecchetto ho assaggiato un’etichetta che ancora non conoscevo: Rosa Bruna, metodo classico di Raboso, dal colore rosa antico e dal corpo pieno di personalità (melograno ciliegia pompelmo gli aromi che ho sentito maggiormente). Da Amara Rossa, invece, ho assaggiato anche il loro bitter.  Scopriteli, se già non li conoscete, al più presto.

Credits photo. Alcune mie (le meno belle 😉 ), alcune di AKAstudio – collective, alcune dalle aziende.

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