Un giorno da Masterchef con Carlo Cracco e i Grand Vintage Moët & Chandon

Il gioco del vino è, almeno per quanto mi riguarda, una delle cose più intriganti che possano accadere a tavola.

Non per niente, mi sono talmente divertita a sovvertire l’ordine delle cose che a suo tempo era uscito in libreria il mio terzo libro, Premio Bancarel’vino, Il menu del vino (vedi qui), dove prima si sceglieva cosa bere e solo dopo, e di conseguenza, cosa abbinarci a livello gastronomico.

Lo stesso abbiamo fatto qualche giorno fa grazie al Cookin’Atelier Moët & Chandon e a un evento che ha visto un manipolo di giornalisti come me alle prese con la realizzazione di due piatti da realizzare in 40 minuti e tutti a freddo (senza fuochi o attrezzature, se non un tagliere, un coltello e un mortaio) che esaltassero al meglio due prodotti di punta della famosa maison francese, ovvero il Grand Vintage 2008 e Grand Vintage Rosé 2008. La location d’eccellenza è stata quella del ristorante da Carlo e Camilla a Milano, e i giudici della “singolar tenzone” erano niente meno che lo chef stellato Carlo Cracco (Hell’s Kitchen e Masterchef Italia) e Benoît Gouez, Chef de Cave Moët & Chandon dal 2005.

Svelato nel 2016, Moët & Chandon Grand Vintage 2008 è il 72mo champagne millesimato della Maison. Si tratta di uno champagne lineare, calibrato, con una personalità discreta ed elegante e una maturità intensa. Benoît Gouez, il suo creatore, descrive così questo vino: «Mi  fa pensare alla primavera. Le note iniziali floreali sono tiglio, caprifoglio e acacia con sfumature di agrumi che evocano la buccia del bergamotto e del mandarancio, con anche un tocco di anice e pomodoro verde. Seguono note di frutti con osso appena maturati – pesca bianca, pesca noce e prugne Mirabella. Il bouquet è completato da aromi leggeri di pasticceria, brioche, frangipane, mandorle e vaniglia con un accenno di pepe».

Chi ha vinto? Fin dall’inizio la competizione è parsa segnata: chi poteva vincere, se non il direttore delle guide de L’Espresso, Enzo Vizzari? E così è stato, coadiuvato da una sous-chef figlia d’arte, Chiara Giovoni: con lei Vizzari ha realizzato una Lasagna di fassona e una Tartare di avocado e alici. La lasagna era costituita da un carpaccio di fassona con mozzarella affumicata tagliata a fettine sottili e condite con una senape al miele e crumble di fave crude, fiocchi di sale e olio evo. La tartare era  composta da avocado, frutto della passione, alici, un pizzico di sale Maldon e, per finire, una guarnizione alla nespola.

Qui sotto alcune foto dei piatti dei vincitori.

 

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