Ricette come poesie

Cari Amici, in attesa della mia prossima creatura in arrivo per Gribaudo i primi di giugno, vi segnalo il libro dello chef Davide D’Arcamo, che racconta così la sua creatura:

“Le mie 100 prelibatezze”, raccolta di 100 ricette scritte e pensate in vari momenti diversi delle mie giornate, momenti in cui evado da tutto ciò che mi circonda per chiudermi tra le pagine di un quaderno dove appunti ed ingredienti sono le chiavi di un inizio per una nuova ricetta.
Inizia così questo mio nuovo viaggio, scrivendo e provando piatti prima di sentirli miei, di sentire che mi appartengono come piccole creature indifese a cui dedico tempo ed impegno per migliorarle e perfezionarle, affinché una volta scritte definitivamente restano per me come un dono da donare a tutti coloro che amano la cucina, che amano la tavola come cultura e non solo come piacere di nutrirsi.
Spesso la realizzazione di una ricetta solleva molti dubbi, ci si domanda se è scritta bene, se è chiara e soprattutto se verràapprezzata; ma è anche vero che chi le scrive ha il dovere di esprimere le proprie emozioni, le proprie sensazioni, e spesso si pensa che con una ricetta questo non può avvenire.
Così come con le poesie, le canzoni, i romanzi, con la stesura di una ricetta è possibile trasmettere
ciò che si ha dentro, ciò che ci lega a quella passione che giornalmente ci rende felici quando davanti ad un fornello esprimiamo l’arte che c’è in noi.
Io dedico questo volume a tutti coloro che amano cucinare, a tutti coloro che cucinano per se stessi, ma soprattutto anche per gli altri, ricordandosi che in cucina è possibile rendere felici se si è felici di farlo.

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