Paella, origine di un mito

Qui a Formentera uno degli argomenti piu’discussi in spiaggia e’ la paella. Quando e’nata e come e’ la versione originale? Ecco la risposta.

La paella è nata quasi sicuramente nella zona del lago “La Albufera”, nel XVII secolo.
La prima citazione della paella (o riso alla valenciana) appare in un manoscritto in catalano del XVIII secolo. Da allora la paella parte alla conquista del mondo intero, diffondendosi prima in Spagna grazie allo chef Auguste Escoffier, quindi in Belgio e poi, a partire dagli inizi del 1900, in tutto il mondo.

La paella nasce come piatto povero preparato dagli abitanti della zona del lago “La Albufera”, che utilizzavano gli ingredienti a loro disposizione e cioè anguilla, lumache e fagiolini verdi: questi erano gli unici ingredienti della prima versione della paella. Non è escluso che si preparassero piatto a base di riso anche con altri ingredienti reperibili in quella zona, soprattutto pollo e coniglio, oltre ovviamente al pesce di mare.
Come tutti i piatti poveri che diventano famosi, la paella ha subito un arricchimento e molto modifiche per adattarsi agli ingredienti e ai gusti delle popolazioni che l’anno importata nei rispettivi paesi. Già a partire dal 1885 nel testo “Novísimo manual práctico de cocina española” si trovano divergenze rispetto alla ricetta originale.
In America (a New York) la paella divenne famosa preparata con il pollo, piatto molto apprezzato da Roosvelt.
A partire dagli anni ’60, con il boom turistico, la paella diventa il piatto nazionale spagnolo, preparato ovunque in Spagna, non più solo nella zona di Valencia, e di conseguenza si arricchisce di ingredienti e di varianti per soddisfare ogni tipo di palato.
Attualmente la paella si presenta principalmente in 2 varianti:
– paella de marisco (o marinera), cioè a base di pesce (principalmente gamberi e cozze);
– paella mixta, a base di pesce e carne (pollo, maiale, lumache).
Preparazione della paella
Secondo il famoso chef Ángel Muro, come indicato nel suo libro Practicón, la paella si prepara con un soffritto di strutto o olio di oliva e peperoncino, al quale si aggiunge la carne (salsicce o lombo di maiale, pollo, ecc), le verdure (carciofi, piselli), pomodoro, prezzemolo, chiodi di garofano, zafferano e peperoncino.
Il tutto viene preparato nella classica padella bassa, con aggiunta di acqua o brodo per cuocere il riso.
Il riso migliore per la preparazione della paella è un riso per risotti, quindi il nostro Carnaroli o il Vialone nano sono perfetti.

In Spagna il riso più indicato è il famoso “arroz bomba”, un riso DOP che viene coltivato nella zona della Murgia. Il riso va mescolato molto bene per rilasciare gli amidi che conferiscono cremosità e consistenza al risotto, e va fatto riposare per un minuto una volta pronto. La paella è un vero e proprio risotto: non deve essere brodosa e il riso deve essere al dente.
Molto apprezzata la parte della paella, chiamata socarrat, dove il riso leggemente bruciato (quemada) grazie alle reazioni di Maillard ha acquistato un gusto molto intenso.
Nei ristoranti di “El Palmar”, uno dei luoghi più tipici dove poter consumare una vera paella valenciana, si prepara in diverse varianti.
Dove mangiare la paella

Uno dei luoghi simbolo della preparazione della paella è El Palmar, paese di pescatori dove si trovano tantissimi ristoranti nei quali degustare la paella e altri piatti a base di riso (come l’arroz a banda, un risotto di pesce all’aglio) e una magnifica zuppa di anguilla, piatto tipico locale.
Tutti i piatti a base di riso vengono preparati per minimo due persone, ma tranquilli: si mangia abbondantemente in quattro visto che le porzioni sono molto, molto abbondanti.

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