La rivoluzione dei tessuti è fatta con l’uva

Si chiama Wineleather, arriva da Rovereto in Trentino ed è la prima pelle 100% vegetale prodotta grazie a uno speciale trattamento delle fibre e degli oli contenuti nella vinaccia, una materia totalmente naturale, costituita dalle bucce, semi e raspi dell’uva che si ricavano durante la produzione vinicola.


Pelle dal vino, dunque, senza usare una goccia di petrolio, senza utilizzare sostanze inquinanti, senza consumare acqua e senza, ovviamente, uccidere nemmeno un animale. Ogni anno si producono circa 7 milioni di tonnellate di vinacce al mondo, la materia prima non manca.

Wineleather si distingue anche dalle pelli vegan e quelle che vengono impropriamente chiamate ecopelli in quanto queste sono sintetiche e per la loro realizzazione vengono utilizzati prodotti chimici inquinanti.

«Abbiamo creato e brevettato un innovativo processo produttivo che trasforma le fibre e gli oli vegetali presenti nella vinaccia, in un materiale ecologico con le stesse caratteristiche meccaniche, estetiche e sensoriali di una pelle»,  spiega Gianpiero Tessitore, fondatore di Vegea srl, ideatore di Wineleather che ha vinto il primo premio del Global Change award del Brand Fashion «H&M», considerato il premio internazionale più importante dell’economia circolare e dell’innovazione nel fashion business. H&M ogni anno sceglie in tutto il mondo cinque business innovativi e rivoluzionari, con una forte potenzialità industriale, nel campo della moda.

Wineleather sostituisce l’utilizzo delle pelli di origine animale e sintetica e impiega praticamente zero acqua per la produzione contro i 240 litri di acqua necessari per un metro quadro di pelle animale.

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