Il pranzo è pronto e tuo marito è ancora sotto la doccia? Esci con Francesco Arca

Questo è un post dedicato a chi cucina tra i fornelli di casa, con la voglia di preparare pranzetti e cenette gustose, la domenica a pranzo ma anche qualsiasi altro giorno della settimana. Ed è dedicato a chi quei manicaretti li mangia, ma facendo dannare lo o la chef di casa.

Vediamola da fuori, la situazione, un po’ come se stessimo spiando dalla finestra. Lui o lei è lì, con il suo grembiule che scruta gli ingredienti e pensa cosa farci: non si capisce ancora se avrà voglia di fare una ricetta letta da qualche parte o inventarsi qualcosa di nuovo. Gli altri, che siano amici, marito, moglie o figli, se ne stanno al cazzeggio più totale, o perché dopo una giornata di lavoro si ha voglia di rilassarsi o perché  è domenica e la domenica si fa il meno possibile (!). Lo/la chef lancia un’occhiata e vede che nessuno ha intenzione di apparecchiare la tavola, così ci pensa da sè. Poi, taglia un po’ di Strolghino, qualche fetta di Coppa e qualche pezzo di formaggio più o meno stagionato e più o meno morbido, apre una bottiglia di buon rosso e prota tutto sul tavolino da fumo davanti al divano in modo che chi non è ai fornelli possa attendere con un piacevole e goloso aperitivo.

Poi, via, a cucinare. Immerso tra musica e sfrigolare di padelle e preparati, lo/la chef non si accorge di quello che sta succedendo in sala, tra chi attende di gustare i piatti che stanno lentamente materializzandosi nelle pentole e sui piatti.

«A tavola, è pronto!», si ha la premura di avvisare cinque, anche dieci minuti prima, visto che si conosce ormai bene la lentezza dei propri “polli” ad accomodarsi a tavola. Trascorso quel tempo, tutto è pronto, il tuo risotto perfetto non aspetta altro che essere portato in tavola. Sbirci fuori dalla cucina e non c’è nessuno. Guardi il riso che non può aspettare (si scuoce), guardi tutto quello che hai fatto e ti verrebbe da buttare tutto dalla finestra o nel tritatutto. «Mantieni la calma, sorridi e vai a vedere che fine anno fatto», ti dici. Così, vai a scoprire dove sono stati inghiottiti i tuoi commensali. Le ipotesi che ti si profilano, spesso, sono le seguenti:

√ tuo marito ha pensato bene di farsi una doccia senza avvisarti o verificare quanto tempo sarebbe trascorso dal momento di quella decisione alla chiamata per il pronto a tavola

√ tua moglie è in bagno a truccarsi e sistemarsi i capelli e non si capisce quando ne uscirà

√ tuo figlio sta giocando un’importantissima partita alla playstation o alla Wii e quindi non può mica sospenderla

√ i tuo amici stanno giocando con tuo marito e tuo figlio a calcio balilla in taverna, oppure a pallavolo in giardino, oppure con il cane…

Tu, nonostante li avessi avvisati con dieci minuti di anticipo e loro ti avessero detto «Arriviamo», li guardi e non riesci a capacitarti. Ti stanno prendendo in giro? Ti stanno facendo uno scherzo? Si sono rimbambiti del tutto oppure che cosa??? E tu, li pianti lì ed esci a mangiare da sola per i fatti tuoi, butti tutto e dici loro di ordinarsi una pizza o un cinese oppure fai ricorso a tutto il training autogeno che ti anno insegnato durante i tuo anni di tennis agonistico e cerchi di metterli a tavola ugualmente e far mangiare loro le cose che hai preparato con tanta – fottutissima – passione?

Una sindrome di menefreghismo vagamente cafone che sta abbastanza dilagando (sarà colpa di “Cotto e Mangiato”?), anche se non ha raggiunto i livelli di tutti quelli che inviti a mangiare a casa tua e si presentano a mani vuote (la mamma non insegna più niente???).

GG con GGMamma

Ragazzi, insomma, fortuna che oggi ho fatto l’albero di Natale e sono pervasa dallo spirito natalizio, altrimenti non so dove sarebbe finito il pranzo che avevo preparato… La prossima volta, però, levo le ancore ed esco con Francesco Arca. Chissà che la prossima volta non li trovi tutti seduti composti a tavola, ad aspettare che il pranzo sia servito…

Francesco Arca
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