Il Paradiso dei wine lover  esiste, è la nuova cantina dello stellato Ciau del Tornavento nelle Langhe

Se siete deboli di cuore, non andateci.

Muri di Sassicaia, bottiglie da 3 LT di Masseto, Jeroboam di Roederer, pareti di Dom Perignon, decine di annate di Unico di Vega Sicilia , casse di Ferrari e Ca’ del Bosco, edizioni introvabili di svariate etichette, soffitti di Gaja, e poi… Chiudete gli occhi ed esprimete un desiderio, probabilmente nella cantina del ristorante di Maurilio Gerola a Treiso (CN) lo troverete esaudito. Chi si commuove facilmente è meglio che se ne stia alla larga. 

   
    
    
    
    
    
    
    
    
    
    
    
    
    
    
    
   
Sono 2899 etichette per un totale di 60.000 bottiglie di varie annate e formati, per un totale di 334 produttori di 13 nazioni, a fare della carta dei vini milionaria del Ciau del Tornavento la più grande d’Europa (e, sí, Garola dice che la sua nuova cantina batte anche quella di Enoteca Pinchiorri). Maurilio, patron e chef del locale, stellato dal 1997, dice di averla costruita negli anni, piano piano. Una collezione tale non potrebbe essere fatta altrimenti. 

   
   
Un occhio di riguardo è stato riservato al territorio di casa, quello delle Langhe, di cui la cantina raccoglie un’ampissima selezione. Motivo per cui è oggi un punto di riferimento anche per tutti i produttori di quest’area. Metà della collezione è costituita da Barolo e Barbaresco ma a farla da padrone sono anche gli altri rossi piemontesi e ovviamente toscani, mentre i bianchi di varie regioni italiane costituiscono circa un decimo della cantina. Non mancano i grandi chateaux francesi, che rappresentano il 10% del totale, né le più prestigiose etichette provenienti dai Paesi d’oltreoceano, come Argentina, Australia, California, Cile e Uruguay.

Vi state domandando che dimensioni avrà la carta dei vini che portano a tavola? La maggior parte dei ristoranti che si vogliono dare un tono, anche se hanno 200 vini in lista ti mettono in imbarazzo con tomi insfogliavili ingombranti e pomposi da Sacra Bibbia scritta a mano dagli amanuensi. Qui alla Ciau no. Arrivano due volumetti divisi per bianchi+bollicine+passiti e rossi. Guardate qui sotto:

  
Se questo non bastasse, sappiate che la cucina di Garola vale da sola il viaggio. È una cucina di tradizione piena di sapore, emozioni e un rispetto raramente riscontrabile per le ricette storiche. Volete farvi un’idea? Ecco le foto di alcuni piatti che ho gustato in più di un’occasione.

  
   
  (Ricetta del 1930 della finanziera)

 
Insomma, questo più è il periodoigliire per andarci, dal 22 settembre inizia la stagione del tartufo d’Alba. Cosa aspettate, non siete già in auto per andare a trovare Maurilio? 🙂

  

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