Il gusto del desiderio

Mi guardo in giro, sento quello che raccontano le donne, poi gli uomini, e non è questione di chi ha torto o ragione. La questione è che non si ha più voglia di prendersi tempo, per scoprire, osservare, vivere. Assaporare. Non è per tutti così, ma per molti, troppi, sí. Gustare un piatto con lentezza, forse è più facile che gustare un’amicizia, un amore, una conquista. Ai tempi di Twitter e Facebook, sembra che tutto debba risolversi nel tempo di un sms, di 140 caratteri, di uno scatto fotografico. Non c’è tempo per andare oltre, per non mangiare tutto subito, per contemplare qualcosa che vorresti e non sai se potrai meritartela. Che sia un vino, una crema chantilly, un paio di scarpe di Gucci, una donna, un uomo.

Il desiderio è morto? I segnali sono preoccupanti. Il gusto di desiderare sembra perso tra i fast food dei rapporti. Non si Sa più sfiorarsi, ma solo prendersi a spintoni e scappare via. Non si sa più giocare, ma solo strappare di mano le bambole per essere l’unico a possederle. Non si sa più godere, conquistarsi il piacere, abbandonarcisi dentro, rischiando di perdersi, o soffrire.

Uscite. Prendetevi una pausa. Spegnete il cellulare. Disconnettetevi. Mettete in wi-fi i sensi. Stappate un vino che vi apra il cuore. Emozionatevi. Salvate il desiderio.

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