Il Dom Perignon vintage 1995 nel lavandino

Cari Amici, che dirvi.. Dopo questa giornata trascorsa a parlare di vino trentino e spt di TrentoDoc la cena con le amiche mi sembrava una Panacea… Ma alla fine, visto che siamo tutti coinvolti sentimentalmente in questo argomento, ci siamo finiti ugualmente. E poi, siamo finiti a parlare di Dom Perignon.

Avevo fatto alle miei amiche degli gnocchi di ricotta su letto di pomodorini e olive taggische, quindi pisellini e jack potato, prosciutto San Daniele di quello che mi ha inviato direttamente i consorzio e, dulcis in fundo, budino al caffè con il preparato della piemontese La Rossera, a base di farina di riso. In accompagnamento, champagne Deutz, TrendoDoc viticoltori in Avio, un approssimativo Mueller Thurgau del pavese e due birre, la Nora e la Isaac di Baladin. Bene, auspicando che i miei amici appena dipartiti non trovino pattuglie con l’alcoltest per strada, la cosa che ci ha sconvolto la serata è stata il racconto della nostra amica M. Che con la sua consueta innocenza ci ha raccontato che un anno fa – nonostante ci conoscesse già e molto bene – facendo ripulisti della sua cantina, e non indicendo una serata wine ma buttando via le bottiglie vecchie, ha pensato bene di rovesciare nel lavandino anche due bottiglie di Dom Perignon regalatole per il suo ex matrimonio, quindi vintage stimato del 1995, M. dice di etichetta argentea… Perché? Non per ripicca del matrimonio finito (che comunque non giustificherebbe tale gesto), ma perchè pensava che, come gli altri vini bianchi, fosse andato in aceto!!!!

Lo sconforto è stato collettivo e anche deflagrante… Amici, il 13 dicembre in tutte le librerie ci sarà Sex and the wine (lo potete ordinare anche qui su questo blog), mio primo romanzo che parla di donne e vino  e insegna anche un po’ di cose in merito…compreso il fatto di non buttare per nessun motivo il Dom Perignon nel lavandino, nemmeno se si è affezionati ai batteri che vi dimorano e si voglia regalare loro una nottata di Samba. M. ti prego, la prossima volta consultati, senza vergogna, perché è più vergogna buttare il Dom nel lavandino che chiedere consiglio alle amiche… Pensa alla borsetta che ti ci potevi comprare rivendendolo, se proprio non potevi apprezzarlo bevendolo!

E a questo punto propongo un minuto di silenzio in commemorazione di quel Dom Perignon così sprecato e un gruppo di ascolto per M. in modo che in futuro non possa commettere simili errori.

Sogni d’oro da GG.

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