#GOTour, 8 giugno 2013

A volte – in nome del vino, del cibo, o di entrambi – si trascorrono giornate che sfuggono a ogni definizione. I secchioni le chiamano “gite di istruzione sul territorio”; i gaudenti parlano più prosaicamente di “gran mangiate e bevute”. Nell’occasione che sto per raccontarvi una cosa è certa: siamo tutti tornati a casa felici, soddisfatti e arricchiti – non solo di calorie.

Qualche settimana fa, un tris di aziende della provincia di Alessandria – in comune hanno l’agronomo, Davide Ferrarese – decide di organizzare una di queste giornate e di promuoverla tramite un azzeccato hashtag#GOTour, il tour per Gavi, Ovada, Tortona. Tre zone d’antica vocazione vinicola, ma dalla fama un pochino appannata, soprattutto sul mercato domestico: nemo propheta in patria, sentiremo dire più volte dai produttori…
In breve il tam-tam informatico raggiunge il massimo di adesioni previste e una ventina di persone (sommelier, ristoratori, consulenti, blogger e appassionati) si dà appuntamento per le 10 di sabato 8 giugno davanti ai cancelli della prima azienda da visitare.

Azienda La Mesma: cantina "La Bella Alleanza"
Azienda La Mesma – Cantina “La Bella Alleanza”

Così, più o meno puntuali, sotto il sole ci troviamo in un luogo incantevole: la cantina La Bella Alleanza (durante le guerre napoleoniche, proprio qui fu concluso un importante trattato) dell’azienda La Mesma, a Tassarolo. Ci accolgono le eleganti sorelle Paola, Francesca e Anna Rosina, che una decina d’anni fa hanno deciso di dedicare i propri ben assortiti talenti al rilancio del Gavi DOCG, bianco dal passato glorioso.
Davide – che sarà il nostro Virgilio per tutta la giornata – racconta di una cantina moderna ed efficiente, in una zona ricca di boschi e priva di capannoni, votata alla produzione di un vino longevo, dai profumi tenui e dalla spiccata freschezza. Forse fin troppo spiccata per il gusto odierno, eppure ancora molto gradita all’estero, tanto che la produzione della Mesma se ne va quasi tutta nel Regno Unito, in Irlanda, negli Stati Uniti.
Molto piacevoli e convincenti gli assaggi, a partire dal Gavi “Etichetta Gialla” 2012: giovane (imbottigliato nel marzo scorso), pulito, floreale, di buona mineralità. Sorprendente al palato un “esperimento” biologico di Gavi, degustato in anteprima assoluta, con un lieve residuo zuccherino che ne riequilibra la spiccata sapidità.

Azienda Forti del Vento
Azienda Forti del Vento – Rocca Grimalda

Meno di venti chilometri ci separano da Rocca Grimalda: verso Sud-Ovest il declivio aumenta, entriamo nell’alto Monferrato ovadese e troviamo la cantina Tollu, una delle due gestite da Forti del Vento. Con Davide ci fanno gli onori di casa Tomaso Armento e Marco Tacchino: «Erano tutte vigne un tempo queste colline, poi la popolazione si è urbanizzata e il bosco s’è ripreso il suo spazio». Ci arrampichiamo un po’ a fatica per le rive: il panorama ci ripaga, mentre si parla soprattutto di rossi e in particolare del dolcetto che qui, declinato nella tipologia Superiore, dal settembre 2008 ha ottenuto la DOCG e può chiamarsi semplicemente Ovada. Lo assaggeremo più tardi, ché il tempo stringe e a pranzo ci attende un oste originale.

Giuseppe Martelli
Giuseppe Martelli

Eccolo: è Giuseppe Martelli, estroso sommelier-patron del Quartino diVino nel centro storico di Ovada: un’enoteca fornitissima di Champagne, con uso di (buona) cucina del territorio. Paola Rosina, che ci ha seguiti dall’inizio del tour, stappa per l’aperitivo un paio di magnum del suo Gavi DOCG Metodo Classico, davvero eccellente per freschezza e finezza.
Tocca poi a Tomaso e Marco presentare i loro interessanti prodotti: hanno portato nientemeno che una jéroboam del loro notevole Ovada DOCG “Ottotori” 2009, oltre a due rarità rosse come l'”Altaguardia” da uva albarossa (incrocio tra barbera e nebbiolo) e il “Ventipassi” dall’antico vitigno nibiö.

Nel frattempo ci ha raggiunto anche Elisa Semino, enologa titolare – con il padre Piercarlo – della Colombera, che andremo a visitare a conclusione del nostro giro. Non si può non assaggiare il suo Timorasso “Derthona” 2008: bianco maturo, complesso e minerale, che ben regge il confronto con i rossi precedenti.
Dopo un buon caffè, riprendiamo l’autostrada verso Tortona e saliamo infine a Vho, sede – per l’appunto – dell’azienda agricola La Colombera.

La Colombera - I vigneti
La Colombera

Qui Davide e Piercarlo ci descrivono il territorio dei Colli Tortonesi e la produzione dell’azienda, ben assortita fra vini quotidiani e produzioni d’eccellenza in una gamma completa. La famiglia Semino è tra i protagonisti della rinascita del timorasso, vitigno vigoroso ma assai sensibile a oidio e marciumi, perciò progressivamente abbandonato e recuperato solo nell’ultimo decennio. Dà un vino di buona freschezza e spiccata mineralità, esaltata da affinamenti in bottiglia anche piuttosto lunghi.
Alla coltura del timorasso sono stati destinati addirittura cinque vigneti: quattro danno vita al “Derthona”, la quinta vigna è un autentico cru ed è dedicata alla produzione del pluripremiato “Montino”, immesso sul mercato solo dopo due anni dalla vendemmia.
Il #GOTour si conclude con una lenta passeggiata tra vigne bordate di rose gigantesche: ci piace pensare che anche loro siano il segno della mano di Elisa.

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