GIV. L’estero fa il fatturato

Villa Berlvedere, sede gardesana di GIV
Villa Berlvedere, sede gardesana di GIV

Nel 2012 GIV, il Gruppo Italiano Vini, ha espresso un fatturato a livello di gruppo di € 372 milioni con un incremento dell’1% rispetto al 2011. Nei primi 3 mesi del 2013 il fatturato è continuato a crescere dell’1.5%. Se si considera il consolidato con la controllante Cantine Riunite & CIV sca, si arriva ad un fatturato complessivo pari a 514 milioni di euro. Il bilancio si inquadra in un contesto generale di buona tenuta del settore, dovuta soprattutto all’andamento delle esportazioni che hanno toccato un livello record (66% del totale fatturato). L’indebitamento netto è sceso a € 123 milioni mentre il patrimonio netto totale ammonta a € 141 milioni. Il gruppo ha chiuso con un margine operativo lordo di ca. 30 milioni ed un cash flow operativo di 14 milioni.

Gruppo Italiano Vini è la prima azienda vitivinicola italiana e tra le prime aziende al mondo nella produzione e commercializzazione di vini di pregio L’attività operativa del gruppo si esprime attraverso le seguenti cifre di base:

…87 milioni di bottiglie prodotte e commercializzate

…874 dipendenti a livello di gruppo, di cui 573 in Italia

…15 cantine di proprietà

…16 marche principali

…1340 ettari di vigneto.

Sebbene il mercato estero costituisca da sempre il punto di forza del Gruppo Italiano Vini, e da sottolineare il peso sempre maggiore delle vendite nel mercato nazionale confermandosi il primo mercato del Gruppo. L’importante aumento del fatturato nel mercato nazionale e da attribuire all’entrata a regime della distribuzione degli spumanti a marchio Carpene Malvolti e dalla nuova acquisizione del brand Cavicchioli da gennaio 2011. Tra i primi paesi importatori figurano Stati Uniti, Canada, Germania e Gran Bretagna. Da rilevare le quote di esportazione in Russia e in Cina, Paesi che stanno dimostrando un interesse sempre maggiore per il vino italiano e dove il Gruppo intende investire nel breve-medio termine.

Anche nel 2012 Bolla (vini veronesi) si riconferma la prima marca del Gruppo Italiano Vini per fatturato. La marca e stata oggetto di un grande lavoro di valorizzazione e distribuzione che continuerà anche nel 2013 con l’obiettivo di posizionarla tra i leader del vino italiano non solo in America ma anche in altri Paesi. Seguono le altre marche strategiche del Gruppo quali: Fontana Candida per il Frascati, Cavicchioli per il Lambrusco, Bigi per l’Orvieto, Nino Negri per i vini valtellinesi, Melini per il Chianti, Rapitalà per i vini siciliani e Castello Monaci per i vini del Salento. Spiccano inoltre per la posizione di mercato anche Folonari nel Nord America, Lamberti in Germania e Turà in Italia. Accanto ai grandi nomi ci sono le marche, a distribuzione selettiva e destinate al canale della ristorazione come Santi in Veneto, Cà Bianca in Piemonte, Machiavelli in Toscana e Re Manfredi in Basilicata.

Il 2013 rappresenta per il settore e per il Gruppo Italiano Vini un altro anno molto importante. Da un lato il gruppo si troverà a fronteggiare molte difficoltà e criticità (crisi economica e finanziaria internazionale, calo generalizzato del potere d’acquisto, calo dei consumi interni, significativo aumento del costo della materia prima); dall’altro lato sarà possibile trovare interessanti sviluppi nuove opportunità di crescita (leggera crescita dei consumi di vino a livello mondiale, trend favorevole del vino italiano nei mercati esteri). In questo contesto il Gruppo ha scelto di privilegiare ancora una volta la strada della qualità e di una qualità accessibile, puntando a sviluppare prodotti e mercati che garantiscano un’adeguata e corretta marginalità sufficiente a remunerare tutti i fattori produttivi, anche a scapito dei volumi di vendita che da soli non garantiscono solidità alla crescita. Per il 2013 vi eè in particolare l’impegno di sviluppare in maniera organica un progetto legato al tema della sostenibilità, dando forma e metodo a comportamenti e strumenti di produzione che gia ispirano da tanti anni tutte le Cantine del Gruppo. Sul fronte dei mercati, anche nel 2013 proseguirà l’investimento sia sui “nuovi” mercati (in primis Cina e Russia) che su quelli storici che più dimostrano potenziale di crescita (in primis Stati Uniti e Canada) o che vedono GIV da sempre protagonista (Germania, Francia e UK).

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