Cosa cucinare se a cena hai invitato uno chef (e pure stellato)

 

1003225_10152035140062068_1467818048_nOggi ho cucinato per uno chef stellato. E’ la prima volta che capita. Per cucinare per una persona, in generale, secondo me bisogna conoscerla bene, oppure devi avere le idee molto chiare. Io un po’ Enrico Croatti lo conosco, e oggi ho cucinato per lui per dimostrargli quanto piacere ho avuto nel sapere che la Guida Michelin 2014 gli ha dato la sua prima Stella per il suo lavoro al Dolomieu dello Chalet Dolce Vita di Madonna di Campiglio. Volevo fare un gesto famigliare, ma avevo anche un obiettivo ambizioso: dargli degli spunti. Io non sono una cuoca professionista, me la cavo benino, ma penso che se mai uscissi di testa e decidessi di partecipare a Master Chef, mi butterebbero fuori alla prima besciamella da fare. Per dare degli spunti intendo che volevo fargli assaggiare due o tre cose che magari non conosceva e magari potevano piacergli e ispirargli – chissà – qualche nuova creazione.

Se cucini per uno chef stellato, quindi, come scegliere quale menu fare?

Premesso che:

1) non riuscirei mai a fare dei piatti più buoni dei suoi

2) non li impiatterai mai bene come lui

3) non avrai mai a disposizione tutte le sue attrezzature e la sua brigata

NO PANIC!

Quello che ti resta da fare è:

1) puntare tutto sulla materia prima

2) fare poche cose e semplici

3) preparare prima più cose possibile, in modo da poterle assemblare o solamente ultimarne la cottura durante la cena e non dover cucinare tutto espresso

4) tentare di fare cose che secondo te non ha mai assaggiato (se non ha precedenti, non ha metri di paragone 😉 )

5) studiare il personaggio

6) scegliere un grande vino, così almeno si distrae con quello

7) infilarti un tacco a spillo e un bel vestito, così almeno si distrae anche con quello 😉

Nel mio caso, io ho voluto interpretare un prodotto tipico trentino, terra dove Enrico lavora, anche se è di Rimini. Inoltre, visto che penso che lui sia uno degli chef più giocosi e che più ama infilare la sensualità dei suoi piatti a partire dalla loro descrizione, ho voluto scherzare anche su questo e pure un po’ assecondare, scegliendo ingredienti assai sexy. Venendo lui dal mare e lavorando sulle Dolomiti, che un tempo erano una barriera corallina, ho pensato di unire un prodotto di montagna con uno del mare. E poi, mi sono fatta il segno della croce e ho pensato, per non farmi venire l’ansia da prestazione, che “come va, va” e che comunque “trovarla fatta” per un cuoco credo sia già una gran cosa.

Il risultato? Eccolo.

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