Ciao Petronio

Pontremoli, Bancarella della Cucina 2008. Primo a sx, Petronio Petrone, GG in mezzo 😉

Petronio Petrone mi aveva conquistata fin dal nostro primo incontro. Ci eravamo incontrati a Torino, nel corso di una presentazione organizzata dal Bancarella della Cucina, il noto premio letterario in cui io quell’anno rientravo tra i cinque finalisti assieme a lui. Amo in particolar modo i vecchi signori per tutte le storie che hanno da raccontare e per questo con Petronio avevo legato subito, anche se mai gli avrei dato gli anni che aveva: era il 2008 e lui in quell’anno spegneva 84 candeline. La sua vivacità era straordinaria, così come la sua cultura e la velocità e l’entusiasmo dei suoi pensieri, ma anche la sua eleganza e la sua signorilità, assolutamente d’altri tempi.

Petronio ci ha lasciati lunedì all’età di 87 anni. Padre del giornalista Rai Sandro Petrone, è stato uno dei personaggi che hanno animato la scena professionale e culturale di Napoli dagli anni Cinquanta a oggi come giornalista, pubblicitario e scrittore.

Dotato di grande dinamismo, brillante creatività e cultura dell’innovazione, con la sua agenzia di marketing e comunicazione Octa, fondata ancora minorenne nel 1944 e per decenni la principale al Sud, ha collaborato alla promozione di alcune delle maggiori realtà imprenditoriali del Mezzogiorno.

Tra le oltre 500 campagne pubblicitarie in 60 anni, memorabile quella triennale che all’inizio degli anni Settanta diffuse rapidamente il volo in Italia, creata per l’Ati, la compagnia per le linee aeree interne con sede a Napoli, e per l’Alitalia. La ‘Carta dei vini’, realizzata per l’Ice, rappresenta ancora l’enologia italiana all’estero. Redattore e inviato del ‘Corriere di Napoli’, aveva lavorato anche al ‘Roma’ e, fino a tempi recentissimi, per il ‘Den’.

Con il ‘Rapporto su Napoli’, indagine socio-economica sulla realtà partenopea in decadenza, nel 1965 vinse il Premio della Cultura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Convinto sostenitore della necessità di lavorare a Napoli per lo sviluppo del Mezzogiorno, aveva perciò più volte declinato incarichi e attività a Milano, sia nel giornalismo, sia nella pubblicità. Negli ultimi dieci anni aveva intensificato l’attività di scrittore pubblicando libri spesso dedicati alla cultura della tavola, come attivo protagonista dell’Accademia Italiana della Cucina. Per l’editore Guida aveva creato la collana ‘Lapilli – gocce di cultura con un sorriso’, con cui è stato finalista al ‘Premio Bancarella 2008’.

L’ultima passione erano stati i Carmina Burana, tradotti per la prima volta dal latino in versi italiani, finiti in questi giorni e che saranno pubblicati postumi.

Ciao Petronio. Sono sicura che anche lassù riuscirai a combinarne di mille colori.

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