Casa Girelli. Possibile acquisto della Provincia

Casa Girelli acquistata dalla Provincia autonoma di Trento. Un’ipotesi che il commissario di La Vis, Marco Zanoni, non esclude. Lo ha detto ieri alla riunione intercorsa in mattinata tra lui, il suo vice Fausto Campostrini (direttore della Cantina d’Isera), l’assessore al commercio, turismo e agricoltura Tiziano Mellarini ed i rappresentanti sindacali dell’azienda di Viale Verona di proprietà del colosso lavisiano commissariato da Lorenzo Dellai e i suoi – per salvarlo dal fallimento – circa un mese fa. Alla domanda dei sindacati su come mai l’operazione di acquisto di Maso Franch, relais e gourmet in Val di Cembra sempre di La Vis, non fosse invece stata pensata per Casa Girelli, ritenuta dai sindacalisti operazione immobiliarmente più interessante, è arrivata pronta risposta: «Non è da escludere che possa venir fatta anche per questa azienda», è stata la replica di Zanoni, come riferisce Stefano Montani di Flai Cisl. Un’ipotesi, dicevamo, che però evidentemente è al vaglio del commissario che in  queste settimane si è preoccupato di visitare tutte le proprietà di La Vis, dalle toscane Villa Cafaggio e Poggio Morino a Cesarini Sforza, e domani si recherà proprio a Casa Girelli, dove ad attenderlo ci saranno i sessanta lavoratori in cerca di chiarezza e di «colpevoli che vogliono vengano puniti». Montani prosegue nel raccontare l’incontro di ieri: « Zanoni ci è parso molto chiaro e schietto. Ci ha detto che è inutile girarci attorno, che ha preso la situazione in mano da poco e che quindi in questi giorni sta cercando di capire il da farsi. Ci ha assicurato che entro fine anno ci sarà un piano industriale e che nel 2011 si metterà in atto. Almeno, ora, ci sono stati dati dei tempi precisi».  In un’ora e mezza di dialogo, molte le domande a cui il commissario si è trovato a dover rispondere: «Tra le tante, abbiamo chiesto anche il perché della conferma del direttore della cantina, Fausto Peratoner. Ci è stato spiegato –prosegue Montani – che la scelta è stata fatta perché c’era la necessità di una figura che facesse andare avanti l’attività e perché, prima di far cadere delle teste, Zanoni vuole comprensibilmente vederci chiaro. Ci ha assicurato, comunque, che non deve rendere conto a nessuno e che ciò che riterrà più opportuno per il bene dell’azienda sarà quello che farà, senza mediazioni». Con la promessa, sottolinea il sindacalista, «che non ci verrà nascosto nulla, nemmeno se verranno trovate irregolarità nei bilanci. E che prima di dare il via definitivo al piano industriale le decisioni saranno condivise con noi, con i soci e con i lavoratori». Tra le ipotesi di Zanoni c’è anche il fatto che Casa Girelli possa occuparsi un po’ di più del prodotto trentino: un cambio di rotta significativo per un’azienda che fino ad oggi ha sempre lavorato imbottigliando e rivendendo essenzialmente vini di altre regioni. E un occhio di riguardo nel redigere il furto piano per La Vis, hanno precisato sia il commissario che Mellarini, sarà sicuramente dato ai dipendenti ed alla loro tutela. Con il beneplacito dei sindacati.

(mio articolo sul Corriere del Trentino di oggi)

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