Casa Girelli: l'auto-intervista

In attesa di sapere l’esito dell’incontro di oggi tra Casa Girelli, sindacati e La Vis, indetto da Mellarini, ieri mi è arrivata questa auto-intervista, che vi pubblico integralmente, dei dipendenti di viale Verona.

I dipendenti di CASA GIRELLI intervistano loro stessi.

Perché questa intervista ?

Per fare un po’ di chiarezza e anche perché le interviste di  Peratoner e Giacomoni, lette nei giorni scorsi, ci hanno “amareggiato” non poco.

Amareggiato ?

Certo! Come possiamo rimanere indifferenti quando uno dei nostri amministratori, alla domanda su Casa Girelli, risponde : “La prego non me lo chieda” ?

Sono risposte ambigue che un amministratore di una società per azioni non deve dare !

Cosa devono pensare i nostri clienti, fornitori o gli istituti di credito con i quali lavoriamo, leggendo queste cose ? E poi, un po’ più di rispetto per noi e il nostro lavoro !

Anche Giacomoni ha rilasciato un’intervista : cosa ne pensate ?

Il nostro Presidente (forse ex … chi lo sa ? ) si dice fiero di quello che ha fatto viste anche le sue umili origini contadine.

Presidente ! L’umiltà non viene garantita dalle origini contadine, ma dal riconoscere e dall’onorare i propri limiti, “arte” che ci sembra sia mancata a lei e ai nostri amministratori.

Prima di parlare di “successi” poi e di ricordare quante famiglie ha “nutrito”, (SMS per il Presidente Dellai)  forse dovrebbe aspettare di vedere come finirà l’avventura di Casa Girelli, che per lui sembra già dimenticata.

E prima di parlare ai giornali signor Presidente bisogna avere il coraggio di parlare con i propri dipendenti. Questo coraggio, qui, non si è visto.

Leggere poi che si dedicherà ad una nuova attività, probabile scopo dell’intervista, ci ha fatto proprio cadere “le barriques” a terra !

Come vanno oggi le cose in azienda ?

Ha presente la storia del TITANIC  ?

Ci sentiamo come l’orchestra che con professionalità e senso del dovere, continua a suonare sul ponte, mentre il transatlantico affonda nelle fredde acque dell’oceano Atlantico.

Abbiamo inviato molti S.O.S. ma oggi come nel 1912, chi dovrebbe correre in nostro aiuto ha “le radio spente”  o naviga in “altre acque”.

La prima classe (la nostra dirigenza) sembra avere già i piedini al  caldo sulle scialuppe di salvataggio, e le “interviste” ai quotidiani locali, servono anche a questo.

Le scialuppe sono poche oggi come lo erano allora, e quindi la nostra paura è che GIU NOI, SU LORO !

Dunque, avete incontrato un iceberg ?

Si, in un certo senso.

La dirigenza della cantina ci ha profondamente deluso.

Per quello che abbiamo visto, non ci sembra che aver lavorato 20-30 anni nella Cantina, nella Cooperazione,  nel Trentino, sia conseguente garanzia di possedere le competenze manageriali adeguate per gestire una realtà delle dimensioni e della complessità di Casa Girelli, che nasce ed ha una lunga storia come azienda privata, con tutto quanto segue.

Senza entrare nello specifico, a noi pare proprio che nessuno qui voglia assumersi la responsabilità della cattiva gestione di Casa Girelli, ma soprattutto che nessuno voglia decidere che fare.

In autunno si rinnovano i contratti con i clienti più importanti, ma in questa situazione di “abbandono” che viviamo ogni giorno, ci chiediamo : “chi se ne occuperà” ?

Senza contratti, non si imbottiglia vino e la produzione si ferma.

Ma la Provincia ha garantito un intervento per salvare il settore: non siete rassicurati ?

I fatti ci potranno rassicurare, per ora ci sono state solo parole pronunciate, fra l’altro, per rassicurare più il mondo della Cooperazione, che non solo in Trentino è da sempre legato alla politica. Attendiamo il prossimo incontro del 3 di agosto, per avere notizie anche in merito al piano industriale, soprannominato ormai, visti i tempi lunghi,  il PIANO-PIANO industriale.

Non temete lo scontro con i soci della cantina ?

Forse a qualcuno farebbe comodo lo scontro, ma noi sappiamo che i soci sono lavoratori come noi, hanno figli e progetti per il futuro.

Come pure lo sono tutti gli altri dipendenti del gruppo, anche i colleghi che lavorano nelle tenute della Toscana.

Siamo tutti preoccupati, e se qualcuno fra i soci o i colleghi pensasse che il problema sia CASA GIRELLI, allora sono stati male informati.

Anche per questo abbiamo organizzato la distribuzione dei volantini, il giorno della riunione dei soci di LA VIS,  lo scorso 22 di luglio.

Cosa vorreste dire ai soci ?

Che chiedano ai loro amministratori la verità sui conti in rosso di Casa Girelli .

Quale verità ?

I soci forse dovrebbero chiedere quanto sono costati a Casa Girelli gli amministratori. Solo lo scorso anno, i compensi per il consiglio di amministrazione (Giacomoni-Peratoner-Andermarcher) sono stai  pari a 690.000 euro !

Forse i crediti “di dubbia esigibilità” di cui parlano i giornali, potrebbero in parte spiegare perché negli ultimi due bilanci chiusi, gli interessi passivi ammontano a oltre un milione e mezzo di euro.

I soci dovrebbero anche chiedere alla Federazione delle cooperative, che ha svolto il controllo contabile sul bilancio consolidato di LA VIS, la verità sui crediti “inesigibili” del gruppo.

Delle due l’una : o qualcuno in via Segantini si è distratto, o si è  fidato troppo !

Del resto : cosa rischia la Federazione, se i conti non tornano ?

E’ cosa risaputa, che ci sono anche ragioni di convenienza fiscale a “caricare” costi su Casa Girelli, quindi forse ci sono altri costi che Casa Girelli ha pagato a beneficio della Cantina.

Ai soci dovrebbe venire il dubbio che i conti in rosso di Casa Girelli, abbiano in realtà “coperto” una gestione già poco redditizia della Cantina.

Non è credibile poi, che per avere i conti di CASA GIRELLI si debba aspettare fino ad ottobre.

Le società delle dimensioni di Casa girelli redigono dei bilanci trimestrali, e già a fine luglio si potrebbe sapere come è andato “il raccolto”.

Ma come abbiano detto,  nessuno sa che fare, e allora si prende tempo …

Continuerete la vostra battaglia ?

Certo, con determinazione e con impegno per fare bene il nostro lavoro, fino a che ne avremo.

Se però dovesse accadere il peggio, saremo i testimoni di quello che è successo e del DANNO che abbiamo subito.

Durante l’ultimo Festival dell’Economia, la Gabanelli ce lo ha raccontato: “quando succedono delle cose strane e qualcuno se le può spiegare, allora parte l’inchiesta”.

In conclusione, c’è qualcosa che vorreste dire alla vostra proprietà ?

“La prego non ce lo chieda” .

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