Ca’ d’Gal | Il Moscato che non ti aspetti e che ti fa innamorare

Alessandro Boido aveva un sogno: costruire una nuova identità per il Moscato d’Asti e ritrovarne tutta la sua spiccata personalità. La sua è un’azienda passata di mano di generazione in generazione e il nome, Ca’ d’Gal, viene da quel nonno vissuto in una famiglia di donne, «l’unico gallo nel pollaio», racconta sorridendo Alessandro, che nel 1990 ha deciso di rincorrere il suo sogno. Ci sono voluti sette anni di prove e ricerche, di testimonianze e di conferme, prima che questo vignaiolo decidesse di iniziare la definitiva selezione della produzione aziendale destinata al suo Moscato Vigna Vecchia, partendo da un vigneto che allora aveva 40 anni (oggi 55). Il sogno di Boidio prevedeva rese bassissime e uve raccolte in avanzato stato di maturazione. Il risultato fu un vino cremoso ma anche fresco e aromatico: «Ritrovai il Moscato che mio padre faceva in passato e pensai che quel vino si meritava più tempo rispetto a quello previsto dal disciplinare di produzione. Così, decisi che il Vigna Vecchia sarebbe uscito sul mercato nel settembre dell’anno succesivo la vendemmia».

Lo scetticismo dei commercianti fu tanto, ma passò in fretta. Le bottiglie andavano a ruba, si vendevamo come il pane. Ma Alessandro aveva ancora altri passi da compiere: «Volevo capire – spiega – se il mio Moscato potesse essere conservato. Mi ricordavo in cantina le bottiglie messe a riposare nella sabbia al fresco per diverse annate. Per questo, dal 1997, iniziai a mettere da parte qualche decina di bottiglie». Il risultato è che oggi in commercio c’è l’annata 2005.

Il risultato? Un Moscato sorprendente, fuori dagli schemi a cui l’industria ci ha abituati. Un vino dolce e secco al contempo, che ti lascia la dolcezza di una carezza e il brivido di un bacio lieve atteso da tempo. Un vino che ti sembra un giovanotto e invece scopri che è un affascinante cinquantenne con la grinta dei 30 (il mio Vigna Vecchia 2004 che Boidio ha stappato per me pareva un vino del 2010, e invece…).

Un prodotto che è la dimostrazione reale che il Moscato può essere, se trattato con rispetto e passione, un prodotto grandissimo, al pari – ad esempio – dei blasonati Sauternes.  I 30 euro pagati in cantina, a bottiglia (ne puoi acquistare solo 3 pezzi a testa), sono molto più che ben spesi.

A Ca’ d’Gal, poi, si dorme e si mangia, una cucina semplice, casalinga, basata sulle ricette della nonna di Alessandro. Il piccolo mondo antico e di qualità di questa realtà si trova a  Santo Stefano Belbo (CN) e, ormai, nei più blasonati ristoranti d’Italia.

 

Anche il Dolcetto d’Alba di Ca’ d’Gal è davvero interessante…

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