Artusi: parte la festa

Si apre il sipario sul Centenario di Pellegrino Artusi. Dopo l’antipasto con “Auguri Italia da Pellegrino Artusi” – celebrato in oltre 30 città italiane, 1.800 Km da Sciacca a Bormio, unite dai menù de La Scienza in cucina – ora è la volta dei festeggiamenti ufficiali al padre del “Risorgimento gastronomico italiano”. L’anno artusiano parte domani, 30 marzo (giorno della morte), e animerà i prossimi mesi (fino al 28 febbraio 2012 ), con convegni, incontri, degustazioni, mostre e video. Due le cittadine, centro di gravità delle celebrazioni: Forlimpopoli, in Romagna, città che gli ha dato i natali (qui l’Artusi è nato il 4 agosto 1820); Firenze (dove ha vissuto per sessant’anni, ed è morto il 30 marzo 1911).

Artusi 100 – Il Secolo Artusiano
Le celebrazioni del centenario di Pellegrino Artusi si aprono ufficialmente il 30 marzo a Firenze con un convegno di studi, “ARTUSI 100 – Il secolo artusiano”. Quattro le sessioni del convegno, le prime due a Firenze (30-31 marzo), le altre a Forlimpopoli (1-2 aprile). Ad aprirlo mercoledì 30 al Palazzo Vecchio (ore 16,30) saranno i sindaci Matteo Renzi (Firenze) e Paolo Zoffoli (Forlimpopoli), a suggellare l’asse tosco-romagnolo dell’autore del celebre “La scienza in cucina e l’arte di mangiare bene”.

  1. Protagonisti della quattro giorni di studi saranno i massimi esperti di cultura gastronomica italiana, che si confronteranno sull’Artusi e sulla sua opera. Verranno approfonditi numerosi temi, dall’importanza e all’attualità del progetto cultural/gastronomico della Scienza in cucina, al contributo di Artusi, nell’anno del 150°, alla costruzione della nazione, a partire dalla lingua. Il mondo degli chef viene rappresentato dal numero uno al Mondo (riconosciuto dall’Accademia internazionale della cucina), Massimo Bottura, che parlerà sul tema “Per una cucina artusiana oggi”. Il mondo accademico viene rappresentato da diversi studiosi di chiara fama, fra cui Massimo Montanari (Università Bologna), Alberto Capatti (Università Scienze Gastronomiche), Gian Luigi Beccaria (Università Torino), Giovanna Frosini (Università di Siena), Angelo Varni (Università Bologna), Nicoletta Maraschio (Presidente Accademia della Crusca), Giuseppe Polimeri ( Università di Pavia), Ugo Vignuzzi/Patrizia Bertini Malgarini (La Sapienza di Roma ), Dino Mengozzi (Università di Urbino).


Mercoledì 30 marzo alle 19,15 sempre a Palazzo Vecchio a Firenze, Paolo Petroni, autore e esperto di cucina, introdurrà il pubblico nel mondo di Pellegrino Artusi, prendendo spunto dall’edizione Giunti del Centenario, presentata per la prima volta in questa occasione. Sempre nella serata, Luisanna Messeri, autrice e conduttrice televisiva di Alice Tv, preparerà alcune ricette “alla maniera dell’Artusi”, che saranno poi realizzate e servite ai presenti dagli studenti delle Scuole Alberghiere di Firenze.

Venerdì 1 aprile le celebrazioni si spostano a Forlimpopoli. Prima del convegno, alle 15,30 nella centrale piazza Garibaldi ci sarà una degustazione di ricette artusiane alla lampada a cura degli Istituti Alberghieri di Forlimpopoli, Cervia e Castel San Pietro Terme e l’Associazione dei Maitres d’Hotel. Alle 17,00 a Casa Artusi prende il via la terza sessione del convegno  “Laboratorio Artusi”, che porrà l’attenzione all’influenza dell’Artusi nella storia d’Italia, per concludersi il giorno dopo sul tema : “Artusi nella storia dell’Italia unita”.

Le mostre.
Due le mostre in programma nei prossimi giorni. Alla Biblioteca nazionale di Firenze, sala poliziano, sarà allestita la mostra documentaria “ Pellegrino Artusi: il tempo e le opere” dal 31 marzo al 30 aprile. Inaugurazione il 31 marzo alle ore 16.
A Casa Artusi, Forlimpopoli, sarà invece ospitata l’esposizione documentaria “Pellegrino Artusi: la cucina domestica e i ricettari di casa” dal 1  al 30 aprile. Inaugurazione il 1 aprile alle ore 16.30 in Casa Artusi.

Il video-documentario
Un video di 10 minuti, realizzato per il centenario, ripercorrerà la storia ordinaria di un signore borghese e la storia straordinaria di un libro che ha molto viaggiato, anche nelle valigie dei migranti, per saldare e rafforzare l’identità gastronomica degli italiani. Il documentario su Artusi vede la partecipazione di Massimo Bottura, Alberto Capatti, Denio Derni, Massimo Montanari, Valentino Marcattili. Le musiche originali sono della Scuola di musica popolare di Forlimpopoli, il soggetto di Laila Tentoni e Antonio Tolo. La regia è Mauro Bartoli. Il video sarà presentato in Teatro Verdi il 1 aprile, alle ore 21.

“L’Italia è servita”, spettacolo teatrale a Forlimpopoli
Venerdì 1 aprile al Teatro Verdi di Forlimpopoli, alle ore 21.30 sarà messa in scena, in anteprima nazionale, una commedia in un unico atto, con musica dal vivo, ricette ed effetti multimediali, scritta e interpretata da Denio Derni con la regia di Enrico Messina. Insieme a Derni sul palco ci saranno Fabrizio Sirotti e Giuditta del Cherico.
“L’Italia è servita” racconta la vita di Pellegrino Artusi e la storia dell’unità d’Italia vista da dietro le persiane dell’intimità domestica di colui che ha unito gli italiani a tavola. Tratto dall’autobiografia di Pellegrino Artusi e da brani di “La scienza in cucina”, da testi dell’amico antropologo Paolo Mantegazza e di Olindo Guerrini, quello che viene presentato è uno spaccato dell’humus storico e culturale che diede origine al manuale di cucina più famoso d’Italia. I tre attori impersonano tre generazioni che si misurano con l’eredità artusiana, realizzando in scena la celebre ricetta dei “Cappelletti all’uso di Romagna”. Lo spettacolo è a ingresso libero, prenotazione obbligatoria. ( tel 0543 749234/5/7)

In occasione del centenario due sono le edizione del manuale realizzate in collaborazione con Casa Artusi e Comune di Forlimpopoli.

Edizione BUR, a cura di Alberto Capatti (2010)
Questa edizione, che porta il logo di Casa Artusi, è ricca di note e permette di osservare la nascita dei piatti artusiani e la loro fortuna; di esplorare, nel 150° dell’Unità d’Italia, la formazione dell’italiano culinario; di collocare Artusi nella letteratura gastronomica regionale italiana. In particolare la prefazione di Capatti illustra la diffusione dell’opera di Artusi e la sua ricezione critica sino ad oggi, le ricette di Artusi e la loro collocazione nell’ambito delle quindici edizioni da lui pubblicate, le corrispondenze inedite artusiane dell’Archivio di Forlimpopoli con i consigli a lui pervenuti. una documentazione linguistica sul lessico culinario artusiano e il suo contributo alla formazione dell’italiano culinario con particolare riferimento al toscano, al bolognese al romagnolo e al francese, la prima recensione di Artusi da parte dell’amico antropologo e sessuologo Paolo Mantegazza.

Ristampa anastatica della prima edizione del manuale artusiano (2011)
“Rarissima, introvabile, la prima edizione de La scienza in cucina è un oggetto di antiquariato costoso e un testo ignorato dagli editori. Nessuna ristampa da centoventi anni, un esemplare alla Biblioteca Nazionale di Firenze”. Grazie al Comune di Forlimpopoli e a Giunti Editore è in stampa il volume con le sue 475 ricette e la dedica ai gatti Biancani e Sibillone (che scomparirà nelle successive 14 curate dall’autore, sempre a proprie spese) a cui si aggiungono contributi di Giovanna Frosini (Accademia della Crusca), Alberto Capatti (Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Colorno), Massimo Bottura (il migliore chef italiano, secondo la classifica S. Pellegrino World’s 50 Best Restaurant 2010 e l’Accademia internazionale di gastronomia di Parigi 2011), Massimo Montanari (Presidente Comitato Scientifico Casa Artusi ).

 

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