150 anni di Segnana

Si chama Segnana Anniversario ed è il nuovo prodotto ad edizione limitata – 1860 bottiglie numerate, come 1860 è l’anno di fondazione della distilleria trentina, di proprietà della famiglia Lunelli dal 1982 – che ha debuttato ieri sera per festeggiare i 150 anni di vita dell’antica realtà grappicola locale. Un piccolo «gioiello», la definisce Marcello Lunelli, deus ex machina di questo nuovo prodotto, realizzato in gran segreto, di nascosto dalla famiglia, come accadde per il Giulio Ferrari e il suo inventore, Mauro Lunelli. «Era il 1998 quando io e il nostro mastro distillatore Mirko Scarabello abbiamo pensato di fare qualcosa di strano e vedere cosa succedeva. I presupposti volevano essere quelli di una grappa che ancora non c’era nel panorama trentino, fatta con vinacce stellari come quelle di Maso Pianizza, cioè quelle del Giulio Ferrari, e poi messa a invecchiare in legno, dimenticandosela finchè non ci sarebbe sembrata buona. Abbiamo fatto tutto di nascosto, come fece negli anni Settanta mio zio Mauro per il Giulio». Ed eccola qui, quindi, dopo 12 anni di invecchiamento, la nuova Segnana Anniversario, 50 gradi alcolici, «in controtendenza con il gusto attuale che tende ad abbassare le gradazioni», destinata però a non essere un prodotto “one spot”: «Ne faremo ancora», assicura Marcello. Anche se è lei il prodotto che la famiglia Lunelli ha scelto per festeggiare i 150 anni della distilleria.

Dopo il restyling delle bottiglie del 2008 e il focus sui distillati ambrati ed aromatici, l’intera produzione di grappa SEgnana si assesta attorno alle 250mila bottiglie per un fatturato di circa 2 milioni di euro, maturato preponderantemente in Italia nei canali tradizionali e in quelli della grande distribuzione, con un boom nel sud Italia. «Abbiamo previsioni di crescita – conclude Marcello – soprattutto sulle grappe ambrate e nei mercati esteri, Europa e Giappone in primis».

«Lunga vita ad un prodotto che ha ben altra storia rispetto al vino. La vera essenza dell’agricoltura in campo dei prodotti liquidi è la grappa non è il vino in Trentino. E nell’immaginario dei consumatori il Trentino è grappa prima di vino», conclude Lunelli.

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Commenti

    • dolomitewine
    • 18 Settembre 2010

    “il Trentino è grappa prima di vino”

    Da enotecario potrei confermare.
    Da appassionato (difensore) dei vini trentini è l’ennesimo colpo al cuore, anche se sentirlo dire da un rappresentante della famiglia Lunelli, non mi fa meraviglia.
    Considerando la pessima reputazione della grappa sui mercati esteri, dove è considerata l’ultimo degli “spirits” (buono solo per scaldarsi in un rifugio durante la settimana bianca) mi fa sorridere mettermi nei panni di un inglese o di un americano e pensare quindi alla qualità dei vini trentini, dalle cui vinacce si produce la poco apprezzata grappa.
    Dopotutto anche in Cognac, i vini non sono un granché…

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